Un patrimonio da non disperdere

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Difficile immaginare come sarebbe andata a finire senza la prodezza di Gagno. Semplicemente il Modena sarebbe rimasto in testa a +2, quindi ancora padrone del proprio destino, obbligando i rivali a cambiare disco, visto che il vice presidente della Reggiana, chiede ancora un intervento della Procura per mettere sotto la lente d’ingrandimento la regolarità del campionato.

Il Modena ha anche un po’ di fortuna. E allora? Rappresenta forse un reato?

Ma andiamo avanti. Due sono gli aspetti importanti in questo momento. Il +4, ma anche la presenza sabato al Braglia di 11 mila spettatori. Record stagionale, va bene, ma soprattutto un segnale preciso da parte della comunità gialloblù che lentamente si è avvicinata a questo gruppo.

I modenesi sono sempre sensibili ai grande eventi e non perdono l’occasione per esserci. Ma qui entra in gioco la passione, mai tramontata ma dimostrata sempre con un po’ di distacco per motivi che non riguardano strettamente il progetto di Carlo Rivetti.

L’ambiente gialloblù può fare meglio, ma è importante segnalare la presenza di un pubblico anche nuovo, che avrà capito un aspetto che sta scritto nella storia.

E’ nel dna del Modena soffrire, nel bene e nel male. Il finale dell’altro giorno è la conferma. E ci piace pensare che quel pallone velenoso sfuggito al controllo del portiere Rossi sia stato spinto dal soffio di un pubblico che sicuramente tornerà

Paolo Reggianini