Pause amiche, non c’è che dire. E che sono arrivate sempre quando più serviva al Modena, nel momento di massima tensione a seguito di risultati non entusiasmanti o, come capitò a settembre, dopo un inizio da paura. Innegabilmente i canarini sono riusciti a sfruttare entrambi i periodo di stacco dal campionato per concentrare forze ed energie, recuperare la mentalità giusta e, soprattutto, riordinare le idee.  Era successo dopo le prime 6 giornate, dopo le quali la squadra di Tesser pareva sull’orlo del precipizio, condannata da 5 sconfitte e capace di ottenere solo 3 punti con la Ternana. L’1-0 di di Genova aveva chiuso un avvio che sarebbe stato meglio dimenticare il prima possibile, era necessario un esame di tutto quello che non andava, anche all’interno dello spogliatoio e così fu. Ne diede testimonianza diretta capitan Pergreffi, proprio a cavallo tra una settimana di lavoro e l’altra prima del ritorno in campo con la Reggina: "Qualcuno ci sta già facendo il funerale", e poi il Modena seppe riprendersi con 3 vittorie consecutive.  Segno evidente di come anche lo stesso Tesser sia stato ed è capace di riunire il gruppo e correggere gli errori quando il tempo lo concede. Nei momenti di "riflessione", i gialli si dimostrano abili a comprendere e non è certo una qualità da poco. Stessa cosa è accaduta dopo il Perugia. Ricorderete le stesse parole dell’allenatore, il quale ammetteva che la tensione stava giocando brutti scherzi e che era il caso di ritrovare energie fisiche e nervose provvidenziali, in quel preciso momento iniziavano a mancare e le prestazioni ne risentivano. Nelle due settimane di pausa, Tesser ha saputo nuovamente ricompattare il Modena. Prima la Reggina, ora il Parma. Due big, due squadre da primato e con due rose qualitativamente superiori rispetto a quello del Modena ma abbiamo visto quanto la forza mentale sia più decisiva di quella tecnica.  Anche lo scorso anno, seppur il metro di paragone sia oggettivamente diverso, dopo quella pausa forzata per Covid ad inizio gennaio (il Modena non giocava già da una ventina di giorni per lo stop natalizio), Tesser e i suoi seppero mantenere la concentrazione giusta per poi proseguire la striscia di vittorie consecutive. E’ qualcosa che può fare la differenza a lungo andare, alcuni magari sbagliano l’approccio dopo una sosta, il Modena al momento no. E dovrà essere un nuovo inizio, ancora. Ferrara è una prova bella e buona.  Alessandro Troncone

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Pause amiche, non c’è che dire. E che sono arrivate sempre quando più serviva al Modena, nel momento di massima tensione a seguito di risultati non entusiasmanti o, come capitò a settembre, dopo un inizio da paura. Innegabilmente i canarini sono riusciti a sfruttare entrambi i periodo di stacco dal campionato per concentrare forze ed energie, recuperare la mentalità giusta e, soprattutto, riordinare le idee. 
Era successo dopo le prime 6 giornate, dopo le quali la squadra di Tesser pareva sull’orlo del precipizio, condannata da 5 sconfitte e capace di ottenere solo 3 punti con la Ternana. L’1-0 di di Genova aveva chiuso un avvio che sarebbe stato meglio dimenticare il prima possibile, era necessario un esame di tutto quello che non andava, anche all’interno dello spogliatoio e così fu. Ne diede testimonianza diretta capitan Pergreffi, proprio a cavallo tra una settimana di lavoro e l’altra prima del ritorno in campo con la Reggina: "Qualcuno ci sta già facendo il funerale", e poi il Modena seppe riprendersi con 3 vittorie consecutive. 
Segno evidente di come anche lo stesso Tesser sia stato ed è capace di riunire il gruppo e correggere gli errori quando il tempo lo concede. Nei momenti di "riflessione", i gialli si dimostrano abili a comprendere e non è certo una qualità da poco. Stessa cosa è accaduta dopo il Perugia. Ricorderete le stesse parole dell’allenatore, il quale ammetteva che la tensione stava giocando brutti scherzi e che era il caso di ritrovare energie fisiche e nervose provvidenziali, in quel preciso momento iniziavano a mancare e le prestazioni ne risentivano. Nelle due settimane di pausa, Tesser ha saputo nuovamente ricompattare il Modena. Prima la Reggina, ora il Parma. Due big, due squadre da primato e con due rose qualitativamente superiori rispetto a quello del Modena ma abbiamo visto quanto la forza mentale sia più decisiva di quella tecnica. 
Anche lo scorso anno, seppur il metro di paragone sia oggettivamente diverso, dopo quella pausa forzata per Covid ad inizio gennaio (il Modena non giocava già da una ventina di giorni per lo stop natalizio), Tesser e i suoi seppero mantenere la concentrazione giusta per poi proseguire la striscia di vittorie consecutive. E’ qualcosa che può fare la differenza a lungo andare, alcuni magari sbagliano l’approccio dopo una sosta, il Modena al momento no. E dovrà essere un nuovo inizio, ancora. Ferrara è una prova bella e buona. 
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