
Il soprannome di ‘Uomo Cragno’ se lo guadagnò proprio da queste parti, blindando la porta del Benevento – nel 201617 giocava lì – nella finale di andata di un playoff di B che penalizzò il Carpi dando poi strada, al ritorno, ai campani. Ma Alessio Cragno, professione portiere, con il calcio modenese ha comunque buone consuetudini: esordì, con la maglia del Brescia, proprio contro il Modena (il 25 settembre di 11 anni fa, 2-1 per le rondinelle) e il Sassuolo cui è approdato dal Monza è la squadra che, insieme a Juventus, Napoli, Sampdoria e Genoa, ha affrontato più spesso (10 volte) in carriera. La prova, ottima, contro il Parma (migliore in campo) gli è valsa anche la presentazione ufficiale sul sito del Sassuolo, al portiere toscano, arrivato – un tantino a sorpresa – in neroverde dal Monza in prestito con diritto di riscatto. Sette stagioni da protagonista a Cagliari – con parentesi, già citate, a Benevento e Lanciano – gli avevano anche spalancato le porte nella nazionale maggiore (esordio a ottobre dell’anno scorso) ma una stagione così così a Monza lo ha obbligato a cercare un altro progetto. Ecco il Sassuolo, allora, ad incastrare le necessità di organico con le voglie di riscatto del portiere toscano. "Sapevo che mi cercavano: la stagione scorsa non è stata positiva per me e ho grandissima voglia di rimettermi in gioco", le sue dichiarazioni, che danno seguito ad una prestazione importante – a livello personale, mica di squadra – in quel di Parma. "Ma ho preso gol, e la cosa non fa piacere: è vero però che le amichevoli servono a capire cosa non va, ad approfondire la conoscenza reciproca e a capire – aggiunge - cosa c’è che non va". Niente drammi, insomma, testa alta e si guarda avanti, alle partite in cui, dice Cragno "il risultato conterà davvero: adesso si tratta di lavorare, all’interno di un progetto che mi piace, come mi è sempre piaciuto affrontarlo, il Sassuolo, da portiere, perché sapevo che avrei dovuto ‘correre’ per tenere a bada i neroverdi". Il dualismo con Consigli non è all’ordine del giorno, oggi, perché quello che conta è il progressivo inserimento in un ambiente del quale Cragno si dice piacevolmente stupito. "Prima impressione super: mi è sembrato di essere in famiglia, sia nello spogliatoio, composto da ottimi e bravissimi ragazzi, che nel rapporto che c’è con lo staff", ha detto ancora Cragno, non senza aggiungere che "si vede che tutti ci tengono a Sassuolo: penso questo possa essere un aspetto importante: ti aiuta a tirare fuori quel qualcosa in più nei momenti difficili".
Stefano Fogliani