Va bene soffrire, ma questa volta senza paura

Un paio di settimane fa su queste colonne, Mauro Mayer, il capitano delle ultime promozioni (2001 e 2002) disse che è nel dna del Modena soffrire e che, di conseguenza, il discorso promozione si sarebbe risolto, con molta probabilità, all’ultima giornata.

A prima vista poteva sembrare una visione fin troppo prudente: c’erano da affrontare ancora Imolese, poi andare a Gubbio e infine chiudere con il Pontedera, tre match ball di cui due non centrati, con un calendario sulla carta favorevole.

La prudenza di Mayer, invece, si è trasformata in realismo, non tanto per sfiducia nei canarini, quanto perché chi sta dietro non è stato a guardare e non resterà a guardare nemmeno oggi.

Siamo così siamo arrivati all’epilogo. Il clima che si respira in città è quanto di meglio ci potessimo aspettare. Un grande pubblico attende i gialloblù alla prova definitiva e siamo convinti che la presenza dei quindicimila del Braglia inciderà. A quelli del Pontedera interesserà relativamente poco sapere che ci sarà un tifo non contro, ma solo a favore di chi gioca in casa. Ecco, questo è il punto. Un piccolo rischio esiste, nel senso che un calore del genere potrebbe anche generare ulteriore tensione a chi dovrà vincere ad ogni costo la partita. Nella cavalcata delle 14 vittorie di fila il Modena ha spesso giocato con la testa libera e voglia di vincere. Da Pistoia in poi qualcosa ha frenato la marcia dei gialloblù (4 punti nelle ultime tre) ma vogliamo pensare che oggi sarà tutta un’altra cosa. Tutti pronti, dunque, per l’ultima sofferenza. Come nel 2001, senza paura.

Paolo Reggianini