Valsa Group, con Trento l’orgoglio non basta

Nei primi due set la squadra di Giani è discontinua e gli ospiti prevalgono. Poi la reazione che porta all’1-2, ma nel quarto l’Itas fa sua la gara

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VALSA GROUP MODENA

1

ITAS TRENTINO

3

(21-25, 21-25, 27-25, 20-25).

Durata set: 31’, 29’, 30’, 32’, tot. 2.02. Spettatori: 3.024. Arbitri: Zavater, Canessa.

VALSA GROUP MODENA: Bruno 4, Lagumdzija 19, Rinaldi 3, Ngapeth 19, Bossi 9, Krick 3, Rossini (L). Sala, Marechal 3, Stankovic 6, Pope. N.e.: Salsi, Sanguinetti. All. Giani. Att. 45% su 120 con 9 err., ric. 54% (34%) su 83, ace 5, b.s. 17, muri 7.

ITAS TRENTINO: Sbertoli 1, Kaziyski 23, Lavia 8, Michieletto 22, Lisinac 12, Podrascanin 7, Laurenzano (L). Nelli, D’Heer. N.e.: Depalma, Berger, Pace, Cavuto, Dzavoronok. All. Lorenzetti. Att. 57% su 101 con 3 err., ric. 38% (21%) su 73 con 5 err., 5 ace, 16 b.s., 10 muri.

La quarta sconfitta in cinque partite di campionato è più di un campanello d’allarme, è una sirena da transatlantico: la Valsa Group Modena è una squadra pericolosamente fragile, che si aggrappa ai pochi momenti di verve delle sue partite e non appena gli episodi la danneggiano, si sfalda. Dopo Padova, Civitanova e Milano anche Trento batte i gialloblù, reduci dalla seconda sconfitta consecutiva in casa nel giro di quattro giorni e in partita, di fatto, solo nel terzo set.

Ancora una volta è un approccio iniziale deficitario a provocare il break precoce: 1-5 subito, sotto i colpi di un Alessandro Michieletto devastante nella prima ora di partita. Modena però ricuce subito con gli strappi di Rinaldi al servizio, si va sul 6-6 e per cinque minuti di partita c’è equilibrio, poi Trento comincia a sfondare in contrattacco e Modena, semplicemente, no: tre difese consecutive di Podrascanin su Lagumdzija sono l’emblema di un primo set giocato a due diversi livelli di intensità, e finisce 21-25. Stesso punteggio finale del secondo set ma con una dinamica completamente diversa: Modena parte meglio, resta avanti con un opposto finalmente ficcante e con i centrali che cominciano a macinare. Giani capisce che ha bisogno di equilibrio e toglie un Rinaldi, sin lì, efficace solo in battuta: entra Marechal, e per conseguenza Stankovic per Krick, due soluzioni che offrono a Bruno e soci un effetto benefico almeno temporaneo. Il secondo set sarebbe sul filo, 20-21 e palla in mano, ma prima Lagumdzija e poi Bossi commettono due erroracci che costano il k.o. (21-25). Il terzo set è quello della riscossa, vinto addirittura nel punto a punto con un Ngapeth formidabile nel finale: tre attacchi consecutivi e il muro vincente su Lavia per andare al quarto (27-25). Ma dura un lampo: il quinto parziale parte male con una Trento ora convintissima della soluzione giusta, ossia gettarsi anima e corpo tra le braccia di Matey Kaziyski.

Il sussulto però c’è, nel finale: Modena ricuce, torna a -2, e a quel punto è l’arbitro Zavater a entrare nella contesa combinando due pasticci giganteschi: prima non si avvede, nonostante il video check lo mostri, di un sesquipedale doppio tocco difensivo di Daniele Lavia (10-14 anziché 11-13); poi, non contento, su un muro di Bossi ai danni di Kaziyski ispirato da un gran turno al servizio di Ngapeth infligge il doppio cartellino rosso al francese e a Lisinac per una scaramuccia sotto rete, col risultato di scalzare Earvin dalla mattonella del servizio e chiudere di fatto la partita con qualche minuto d’anticipo (20-25).

Episodi che tuttavia non cambiano la sostanza: questa Modena, a differenza di Trento, è una squadra che approccia male i match e perde fiducia non appena la sorte le volta le spalle. E ce ne vorrà parecchia, stante la situazione, per sperare di andare oltre a un’onorevole sconfitta nell’imminente semifinale di SuperCoppa.

Fabrizio Monari