Valsa Group, la svolta è mentale

La rimonta dei gialli nasce dall’aver compreso come convivere con le delusioni dopo l’avvio negativo

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di Alessandro Trebbi

C’è una motivazione particolare che sta sotto la poderosa rimonta di Modena, e non ha a che vedere con la tecnica o la tattica: Bruno e compagni hanno cambiato pelle da un punto di vista mentale, hanno saputo far tesoro delle delusioni di inizio stagione e in modo particolare hanno imparato a convivere coi momenti difficili.

È questo il dono più grande, che Giani dovrà fare ogni sforzo per mantenere: la Valsa Group di inizio stagione era insofferente a se stessa, rimuginava sugli errori, non riusciva quasi mai a rialzarsi. Un po’ come quella dello scorso anno, che aveva però ambizioni ben più alte. Ngapeth e soci però hanno compreso che la loro missione, in questa stagione di costruzione e di crescita, è molto diversa: e così si sono adattati all’idea che subire punti si può, che ogni tanto un errore stupido o un episodio controverso capitano, e che il segreto del successo è quanto velocemente si esce da certe amnesie. Nelle ultime nove partite questo segreto si è svelato più volte agli occhi degli avversari che hanno preso a cazzotti Modena senza mai riuscire a metterla al tappeto. E da un punto di vista tecnico? Alle altre, tolte Trento e Perugia, manca ancora una partita, è vero, ma un bilancio del girone d’andata, almeno per ciò che concerne i gialloblù, si può già stilare: Modena è a metà del guado per quanto riguarda i punti diretti in battuta (1,51 a set, sesta in classifica) ed è invece settima nella statistica dei muri per set, circa 1,81, dato questo forse anche al di sopra delle aspettative di inizio stagione. Il vero fondamentale nel quale Modena eccelle è la ricezione, terza nella graduatoria complessiva col 25,6% di perfezione ed efficienza inferiore soltanto a quella di Perugia. La Valsa Group quindi si dà ottime opportunità di cambio palla, non sempre concretizzate da un attacco che va al 47,5% di positività (ottavo dato complessivo) e al 41% di efficienza (anche qui, ottavi). Facile dire, allora, che il vero fondamentale d’elezione dei modenesi è la difesa, l’unico assieme al palleggio che non compare nelle statistiche: i ragazzi di Giani hanno una percentuale d’attacco bassa anche perché attaccano moltissimo, si costruiscono azioni su azioni di contrattacco che non sempre riescono a sfruttare (vedi il primo set di Monza) ma che alla fine risultano una spina nel fianco per gli avversari. E i singoli? Intanto Modena può fregiarsi di aver azzeccato il superbomber stagionale sin qui: Adis Lagumdzija è primo nella classifica dei punti fatti con 221 realizzazioni, mentre Ngapeth è settimo. Lo stesso turco e lo stesso francese sono quarti per ace fatti (16 entrambi, primo Keita a 21) mentre Salvatore Rossini è primo nella classifica delle ricezioni perfette.