Papa a Mirandola, in tremila alla festa in piazza

Bergoglio è entrato nel Duomo ferito per depositare un mazzo di fiori sull'altare in memoria delle vittime del sisma. E si è fermato a salutare la folla

Papa Francesco a Mirandola (foto Walter Bellisi)

Papa Francesco a Mirandola (foto Walter Bellisi)

Carpi (Modena), 2 aprile 2017 - In tremila oggi a Mirandola, uno dei centri del cratere emiliano, per salutare Papa Francesco in piazza Conciliazione, alle spalle del Duomo ferito dove il Pontefice è entrato per depositare un mazzo di fiori sull’altare per le 28 vittime del sisma di maggio 2012. Dopo Carpi, la visita pastorale (LO SPECIALE) è continuata nei centri della Bassa modenese.

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«Cari fratelli e sorelle, il mio augurio è che non vengano mai meno la forza d’animo, la speranza e le doti di laboriosità che vi distinguono. Siete un esempio di coraggio, di umanità e per questo ringrazio il Signore» dice rivolto alla folla festosa. A sorpresa, il vescovo Francesco Cavina dà la notizia che i mirandolesi attendono da cinque anni: «In questi giorni sono giunte alla Diocesi tutte le autorizzazioni che consentiranno entro l’estate l’avvio delle opere di riparazione, restauro e miglioramento sismico del Duomo di Santa Maria Assunta. Il nostro ringraziamento va innanzitutto alla Vergine Santissima custode fedele di questa comunità e a quanti hanno favorito il felice esito, non ultimo Lei, Santo Padre, con la sua presenza in mezzo a noi».

Papa Francesco saluta la folla raccomandando di «non cedere allo scoraggiamento dinanzi alle difficoltà che ancora permangono» e augurandosi che la ricostruzione vada avanti. Infine il saluto, uno ad uno, ai familiari delle vittime del sisma emiliano. «Mi ha guardato negli occhi - racconta Gina Grigoli, mamma di Matteo Serra, una delle quattro vittime dell’azienda Haemotronic - e ha capito la mia sofferenza, che è quella di tante mamme e papà». Il Santo Padre si è intrattenuto con loro a lungo, poi è ripartito per il piazzale della biomedicale Baxter, emblema del sisma, dov’ era installato il magaschermo. Da lì, a San Giacomo Roncole, terra del fondatore di Nomadelfia don Zeno Saltini, dove si è raccolto in preghiera ai piedi del Memoriale delle vittime del sisma.

v. bru.

 

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