Modena, caso Ngapeth, ora Stoytchev rischia

Dopo l'addio del francese e quello probabile di Bruno, la società mette in discussione l'operato del tecnico. Oggi semifinale con la Lube IL COMMENTO di PAOLO REGGIANINI: Situazione fuori controllo

Ngapeth scherza con Stoytchev

Ngapeth scherza con Stoytchev

Modena, 1 aprile 2018 - Sarà una delle gare di semifinale più anomale di sempre, quella che oggi pomeriggio vedrà impegnata l’Azimut al PalaPanini contro la Cucine Lube Civitanova, che ha vinto il primo round in casa propria mercoledì scorso e sale a Modena per puntellare il vantaggio.

L’intervista nella quale Earvin Ngapeth ha anticipato il suo addio alla casacca gialloblù, dopo quattro anni e mezzo di militanza e un contratto rinnovato solo dieci mesi fa, ha scatenato un terremoto: mediatico, tra i tifosi, probabilmente anche in seno a una squadra che ha evitato, tramite Stoytchev, di rilasciare dichiarazioni sull’argomento. Ormai non c’è più alcuna certezza. Non c’è sul presente, nel quale il gioco dell’Azimut è sembrato vicino a quello di una Lube non brillante ma risentirà senza dubbio delle voci e della seconda e stavolta definitiva frattura tra il tecnico e il numero 9.

Quali sono e saranno oggi in campo i rapporti tra Ngapeth e Stoytchev? Due che comunque, è bene ricordarlo, sono professionisti ancora sotto contratto con la stessa società e quindi con lo stesso obiettivo, quello di portarla più in alto possibile. E poi, ça va sans dire, non c’è alcuna certezza sul futuro: un futuro nel quale Ngapeth è già un ex, Bruno molto probabilmente lo sarà, e sul filo del rasoio sembra camminare anche Stoytchev.

Il matrimonio impossibile fra i tre presentato a maggio, e celebrato nonostante le tante resistenze e le frasi di Bruno in un’intervista rilasciata su queste colonne un anno fa, è naufragato. E oggi la soluzione più praticabile per la società sembrerebbe quella di azzerare tutto: partiti i campioni cambiare anche il tecnico e ricominciare da un uomo simbolo (Giani?) in grado innanzitutto di garantire ‘pace’, quella che è mancata in questa stagione dentro e fuori dal campo e che Catia Pedrini insegue come una chimera da tempo.

È una matassa complicata da sbrogliare, e i tempi, a ogni modo, sono quelli sbagliati: perché la squadra dovrebbe essere unita e pensare solo al campo e invece si è auto-travolta con queste vicende. Infine i tifosi: non dovrebbero esserci manifestazioni né pro né contro Ngapeth, oggi, ma un tifo normale. Sarà davvero così, soprattutto se la squadra e il francese andranno in difficoltà? E come accoglierà il PalaPanini una sconfitta, che potrebbe segnare l’addio allo scudetto ma soprattutto rappresentare l’ultimo match giocato con la casacca gialloblù dentro al ‘tempio del volley’ sia da Ngapeth che da Bruno? Non resta che sedersi e aspettare. Con qualche speranza e moltissima preoccupazione.