Modena Volley, Bruno dal Brasile: "Se andrete in finale verrò per tifare"

Rezende: "Con Verona grande impresa. Tubertini è bravo, Travica e Orduna possono convivere"

Modena Volley, Bruno Rezende (Afp)

Modena Volley, Bruno Rezende (Afp)

Modena, 14 marzo 2017 - Era il primo violino in campo, fino al maggio scorso. Oggi è il primo tifoso, a diecimilia chilometri di distanza. Bruno Rezende non riesce a togliersi Modena dal cuore e dalla pelle, prova ne è che quando può segue tutte le partite dei suoi ex compagni, tifando sui social come il più scavato degli ultras. «Si soffre molto di più davanti allo schermo che in campo» racconta un Bruno positivo e solare, come sempre, che parla del presente e del futuro e di un destino che sembra essere inscindibilmente intrecciato. 

Bruno, partiamo da lontano: quanto è stato duro il passaggio da Lorenzetti e lei a una nuova leadership?  «Ritrovare l’equilibrio è sempre difficile: ciò che tutti insieme abbiamo passato nelle scorse due stagioni ha però fatto diventare leader giocatori che prima magari non dimostravano di poterlo essere. Il primo che mi viene in mente è Petric, anche Vettori è cresciuto, lo stesso Ngapeth è diventato molto più responsabile».

E oggi i gialloblù sono di nuovo in semifinale «Sono stati straordinari a ritrovarsi, l’impresa più grande della stagione: tanto più dopo la sconfitta in casa con Verona di gara -1».

Leader della rimonta Ngapeth, nonostante una stagione di alti e bassi…  «A Verona è stato fenomenale. Lui è così, ha bisogno delle partite importanti per caricarsi. Deve migliorare sulle partite che contano meno, ma i fenomeni vengono fuori quando serve: lui lo è». 

E Tubertini, lanciato all’improvviso alla guida di una panchina così importante, ha retto perfettamente la pressione… «Sta gestendo tutto bene, i cambi sono perfetti nonostante la grande qualità e varietà che ha la squadra. ‘Tubo’ conosce benissimo la pallavolo, ci ha sempre dato consigli importanti nei momenti importanti. Non è una sorpresa quello che sta facendo: è sempre carico, col sorriso, trasmette alla squadra sentimenti positivi». 

Parliamo di Travica e Orduna: la staffetta può funzionare?  «Se i registi riescono a prenderla giustamente può funzionare, io e Marlon ci eravamo abituati col Brasile che vinse il Mondiale 2010. Se sono a disposizione della squadra possono essere vincenti».

Come vede la serie con la Lube? «Civitanova è la squadra più in forma. Avendo avuto poche difficoltà, però, potrebbe non avere l’abitudine a soffrire nei momenti caldi. Modena invece è già preparata». 

Secondo lei per Modena è più probabile la vittoria in Champions o un bis scudetto? «Tutte e due sono strade dure, su entrambe l’ostacolo sarà la Lube. È bello che sia tutto aperto».

E il suo Sesi, come inizia i play off?  «Abbiamo patito tanti infortuni. Sabato inizieranno i quarti di finale, sarà un’altra storia anche per noi spero, dobbiamo liberare testa e braccio». 

Per lei quanto è stato difficile staccarsi dalla qualità del campionato italiano e dal calore di Modena? «Per me era importante essere in Brasile dopo la medaglia d’oro. Il campionato però mi manca, quella tensione di dover giocare sempre ad alto livello ogni domenica. Qui c’è il Cruzeiro, un altro paio di squadre, ma dietro molto poco. E i club non sono così seguiti dai media». 

Qui si parla sempre tanto di lei: tornerebbe ancora a Modena, magari a settembre?  «Credo sia presto per parlare del futuro, dobbiamo stare tutti concentrati su questa stagione. Io ho già una proposta da Rio, che farà una grande squadra a casa mia, ma se si aprirà una porta, se avrò la possibilità di tornare a Modena, ci penserò tanto. Se l’allenatore sarà Stoytchev non è possibile che io torni, lo sapete già, ma un altro giro a Modena io lo vorrei fare. L’ho sempre detto».

E se Modena va in finale...  «Qui finisce tutto il 7 maggio. Mi vedrete in curva, l’ho promesso».