Restituiti 180 libri antichi trafugati a Padova: erano in vendita sul web

Volumi di valore inestimabile, tra cui anche trattati di medicina del '500, rubati negli anni dalla Biblioteca Antonianum. Ora sono stati collocati Biblioteca Aloisianum di Gallarate

Padova, 31 ottobre 2022 – Restituiti 180 libri antichi rubati alla Biblioteca Antonianum di Padova, volumi dal valore inestimabile finiti nel giro del mercato antiquario del Nord Italia, per la vendita online. I volumi – trafugati diversi anni fa dal convento patavino di piazza del Santo e ritrovati dai carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Udine – riportano ancora il timbro a inchiostro del prestigioso collegio Antonianum, retto dall'ordine religioso dei Gesuiti. Tra i libri restituiti, ci sono alcuni testi antichi di medicina datati tra il XVI e il XVII secolo.

I libri sono stati restituiti all'Ordine dei Gesuiti
I libri sono stati restituiti all'Ordine dei Gesuiti

Le indagini

A rendere noto il ritrovamento sono gli stessi carabinieri, precisando che i 180 libri – molti dei quali antichi e di grande valore – sono stati rubati negli anni dalla Biblioteca Antonianum di Padova, dove erano custoditi, ma sono stati restituiti alla Biblioteca Aloisianum di Gallarate, in provincia di Varese.

I militari ritengono che, dopo il furto e con il passare del tempo, i volumi antichi abbiano trovato collocazione da esperti librari e rivenditori specializzati, che hanno cercato di rivenderli anche attraverso il mercato online. I carabinieri, con un paziente lavoro di indagine svolto tra 2021 e 2022, monitorando i canali dell'e-commerce, hanno individuato, in negozi specializzati del Nord Italia, libri antichi caratterizzati dallo stesso timbro della biblioteca patavina.

Il sequestro

Su ordine delle procure di Udine e Padova, i carabinieri hanno sequestrato i beni librari da alcuni commercianti che ne erano entrati in possesso e li commercializzavano senza averne titolo. Gran parte dei volumi è stata restituita all'ente ecclesiastico, altri, invece, sono stati affidati in custodia temporanea sempre ai religiosi, in attesa di completare l'iter procedurale.