Padova, da cortei a sit in statici fuori dal centro storico: "Prima diritto alla salute"

Il sindaco Giordani dice basta a manifestazioni no green pass in cui circola gente senza mascherina dopo che il capoluogo euganeo ha registrato un incremento dei contagi

Sergio Giordani sindaco di Padova

Sergio Giordani sindaco di Padova

Cortei vietati; saranno consentiti solo sit-in statici, peraltro lontano dal centro storico, così come suggerito dal Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza. Lo ha annunciato il sindaco di Padova, Sergio Giordani, dopo i 19 cortei registrati in 3 mesi ma anche il picco di contagio che da diversi giorni interessa il capoluogo euganeo. Gli eventuali trasgressori rischiano una multa fino a 400 euro e l'arresto fino ad un anno.  "Il diritto alla salute, valore primario sancito anche in Costituzione - scrive il sindaco sui social -, va garantito in tutte le modalità possibili. È un mio dovere ed è la mia precisa volontà". 

"Padova ha superato il 90% di popolazione immunizzabile che ha scelto di vaccinarsi. Siamo un’eccellenza in Italia e in Veneto per merito di migliaia di padovane e padovani che hanno protetto e stanno proteggendo dal virus sé stessi e la comunità dopo anni di sacrifici e privazioni." - ha ricordato il primo cittadino su Facebook. "Non posso immaginare che la città torni indietro e si veda nuovamente privata del suo futuro, oltretutto in una fase di forte ripresa, a causa di comportamenti non consoni che già in altre realtà hanno dimostrato di poter avere una pesante connessione con l’aumento dei contagi, non posso né ho intenzione di esporre i miei concittadini a gravissime conseguenze sulla loro salute. Non intendo star fermo mentre i dati dicono che se non diamo uno stop e giochiamo di anticipo potrebbero tornare nuove restrizioni: sarebbe una sciagura per il commercio e una immeritata sanzione collettiva a una cittadinanza che si è comportata con il più alto tasso di senso civico possibile".

"É tempo di agire"

"Nelle ore in cui le massime autorità sanitarie italiane si mobilitano in vista di un picco dei contagi che potrebbe avvenire tra dicembre e febbraio è tempo di agire ha aggiunto Giordani -. Ho apprezzato e ascoltato le valutazioni rese alla stampa dal Prefetto e dal Questore, ho accolto con preoccupazione i dati forniti dalle autorità sanitarie della nostra città e provincia.  La coesione istituzionale e la collaborazione tra tutti è stata a Padova un’arma vincente con cui abbiamo prima difeso la comunità e poi piegato il virus con vaccini e politiche di buon senso. I padovani sono gente tollerante e rispettosa dei diritti di tutti e delle opinioni di tutti, e lo sono anche io".

"Manifestazioni per mesi: ora bene primario della salute"

 Per mesi abbiamo assistito a manifestazioni nel centro della città senza che si entrasse in logiche di contrapposizione e di questo ringrazio in particolare i commercianti per la loro responsabilità, ora però dobbiamo difendere il bene primario della salute ed è evidente che migliaia di persone assembrate, senza mascherina, in corteo, qualunque corteo sia e per qualunque motivo sia convocato, rappresentano un rischio concreto per chi manifesta e per la città. Deve prevalere il buon senso e vanno assunte quindi misure"

Adozione di nuove misure e appello per terza dose vaccino

"I padovani hanno il diritto che ogni sforzo sia profuso dalle Istituzioni per provare a garantire festività serene e sicure, hanno diritto a veder protetto il loro benessere. Per queste ragioni se sarà necessario e nel più ampio coordinamento con Prefetto e Questore nei prossimi giorni sono pronto ad assumere un’iniziativa che, per quanto di mia competenza, vada nella direzione di tutelare la salute ed evitare inutili rischi che potremmo pagare caro e soprattutto che pagheremmo tutti. A tutte le padovane e a tutti i padovani chiedo inoltre di mantenersi prudenti e aderire alla campagna vaccinale, compresa quella per la terza dose per chi è nella possibilità di riceverla".