Covid imprese: tra Padova e Treviso assente il 9,4% dei lavoratori

Per contagio o quarantena, un'azienda su 10 è senza il 20% del personale. L’indagine di Assindustria Venetocentro su 628 imprese

In una foto d'archivio, un operaio a lavoro

In una foto d'archivio, un operaio a lavoro

Padova, 12 gennaio 2022 - Alla ripresa a regime dell'attività industriale dopo le festività, nelle aziende di Padova e Treviso il 9,4% dei lavoratori è risultato assente per effetto di contagi od obblighi di quarantena, ma per più di un'azienda su dieci (11,9%) manca oltre il 20% del personale.

Il dato emerge da un'indagine rapida condotta da Assindustria Venetocentro l'11 e il 12 gennaio, su un campione di 628 imprese associate delle due province, per un totale di 53.242 dipendenti.

L'impennata delle assenze sul lavoro registrata al 10 gennaio è del +53,7% in media rispetto alle due settimane precedenti, ma per il 7,8% del campione l'assenteismo è aumentato oltre il 100%. Ciò ha comportato oneri aggiuntivi o conseguenze sull'operatività per il 53,2% delle aziende, per il 33,9% la modifica di turni o orari di lavoro, per il 10,4% la ricerca di personale temporaneo, la chiusura temporanea o parziale di reparti produttivi per l'8,6%.

Il prossimo obbligo di Green Pass “rafforzato” per gli over 50 e l'evoluzione verticale dei contagi spinge la larga maggioranza degli imprenditori intervistati (75,8%) a dichiararsi d'accordo con l'introduzione dell'obbligo per tutti i lavoratori del settore privato e del pubblico, come decisione ultimativa di chiarezza e di universale sicurezza (l'11,8% “non è d'accordo”, il 12,4% “non sa”).

“Le aziende hanno risposto ancora una volta in maniera positiva alla recrudescenza dei contagi e agli inevitabili disagi per l'assenza di personale in quarantena grazie allo sforzo organizzativo e alla responsabilità della larghissima maggioranza dei lavoratori”, dice il presidente di Assindustria Venetocentro, Leopoldo Destro.

“Siamo in una fase cruciale – aggiunge -: questa ripresa forte della pandemia è certamente un fattore di incertezza, che si aggiunge ad altri ancora più impattanti e causa di tensioni per le imprese, come i prezzi alle stelle dell'energia e la carenza di materie prime. Dobbiamo evitare che la nuova ondata pandemica rischi di compromettere la ripresa economica e sociale”.