Covid Padova, i primari: "I medici no vax tornino a lavorare"

Ospedali sotto pressione, la proposta del sindacato ospedalieri “tamponi salivari ogni 24-48 ore” per rimettere tutto il personale in corsia

Terapie intensive (immagini di repertorio)

Terapie intensive (immagini di repertorio)

Padova 10 dicembre 2021 – La quarta ondata della pandemia a travolge gli ospedali, messi sotto pressione dall’aumentare dei ricoveri e di pari passo dalla carenza di personale. Da Padova, fra le province Venete la più colpita dai contagi, arriva la proposta lanciata dal segretario veneto del sindacato primari ospedalieri (Anpo), Giampiero Avrucio, primario di Angiologia all'ospedale di Padova: far rientrare i medici e gli infermieri no vax in corsia, per aiutare il personale allo stremo degli ospedali a reggere la nuova ondata di ricoveri Covid. Con una forma di controllo semplice: “tamponi salivari ogni 24-48 ore” dice il primario.

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“Con questa nuova ondata di ricoveri siamo allo stremo delle forze - spiega Avruscio - La situazione paradossale è che l'allontanamento dei colleghi non vaccinati va a pesare non su di loro, ma su di noi, su chi è rimasto a combattere tutti i giorni”. Solo nell'azienda ospedaliera di Padova, ricorda, si tratta di 200 professionisti rimasti a casa, e 500 in tutta l'Uls padovana. Per questo Avruscio ritiene debba essere fatta una riflessione sulla norma che prevede l'allontanamento del personale no vax lavoro. “Si potrebbe fare come avveniva prima dell'arrivo dei vaccini, tenendo sotto controllo i contagi con i tamponi sistematici. Qui a Padova il contagio intraospedaliero fu inferiore ai 100 casi. Si potrebbe allora richiamare in corsia il personale no vax, sottoponendoli a tamponi salivari ogni 24-48 per potergli permettere solo di lavorare. I tamponi salivari, infatti, non solo validi per ottenere il green pass”.

"Siamo in guerra e in trincea abbiamo bisogno delle persone per combattere il Covid - sottolinea Avruscio - la situazione sta peggiorando, con un aumento costante dei positivi e dei ricoveri.". E poi, continua il primario dell'ospedale di Padova: "E' di oggi la notizia che un'infermiera sospesa perché non vaccinata ha fatto ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro la sospensione, la Corte dovrà pronunciarsi sull'obbligo vaccinale, dopo che il giudice del lavoro ha accolto il suo ricorso", conclude.