Covid, trapiantati fegato e reni da un paziente positivo. Zaia: "Grande lavoro di squadra"

Gli organi sono stati impiantati su due pazienti in gravi condizioni. Il Veneto segna un nuovo primato: la prima donazione di reni di un paziente affetto dal Covid

Ricoveri in terapia intensiva

Ricoveri in terapia intensiva

Padova, 5 febbraio 2022 – Sembrava una missione impossibile, invece i medici di Schiavonia hanno salvato la vita a due persone, trapiantando fegato e reni donati da un paziente positivo al Covid deceduto in ospedale. È la prima donazione di reni avvenuta in Veneto da un paziente positivo al Covid, mentre nel luglio scorso un altro paziente positivo, sempre all'ospedale di Schiavonia, aveva donato il fegato. L'espianto è avvenuto in Veneto, gli organi sono stati prelevati a Schiavonia da donatore Covid e utilizzati per trapianti eseguiti in Veneto e in Lombardia.

"Ogni trapianto riuscito è una vita salvata – è il commento del governatore Luca Zaia – e questo rappresenta la straordinaria capacità di reazione che l'Azienda 6 Euganea ha dimostrato in questi due anni di pandemia. La donazione e la sanità in Veneto non si sono mai arrese, nemmeno di fronte alla più dura delle battaglie, contro un nemico invisibile e, oggi, ci troviamo di fronte ad un ulteriore riconoscimento della grande professionalità che caratterizza il nostro modello sanitario, solido e resiliente anche sul fronte dei trapianti", sottolinea il presidente veneto.

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Un intervento che segna un nuovo primato per il Veneto. "L'equipe dell'ospedale di Schiavonia, ricordo primo Covid hospital del Veneto, con questi due trapianti riusciti, di un fegato e per la prima volta a livello veneto di una coppia di reni donata da parte di un paziente positivo al Covid, ha dato una nuova speranza di vita a due persone in lista d'attesa”, continua il Governatore. “Assistiamo – dice Zaia –alla conferma del grande lavoro della squadra della sanità Veneta, che prendendosi cura dei malati colpiti dal Coronavirus non perde di vista le numerose altre urgenze".

L’intervento salvavita

Tutto è iniziato con la morte di un paziente all'Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia, nel Padovano, e che risultava anche positivo al Covid-19. I parenti della vittima hanno autorizzato l’espianto degli organi: fegato e reni sono stati trapiantati con successo e in sicurezza su due persone.

Primo trapianto da positivo a positivo. Il paziente: "Così sono rinato" Secondo le indicazioni del Centro Nazionale Trapianti, gli organi da un donatore deceduto positivo a Sars‐CoV‐2 possono essere offerti a pazienti in lista in gravi condizioni cliniche. “È una provincia generosa quella padovana: la nostra Ulss 6 Euganea – commenta il direttore generale, Paolo Fortuna – si pone ai primi posti regionali nella particolare graduatoria dei territori maggiormente impegnati nella donazione”.

Padova capolista nei trapianti

Nel 2021, negli ospedali di Padova sono stati effettuati il trapianto di un cuore, quattro polmoni, dieci fegati, 19 reni, nonostante le terapie intensive siano finite sotto pressione per i motivi pandemici. Le cornee donate sono state 709, i tessuti muscolo-scheletrici 370, quelli vascolari 33, quelli cardiaci 26, mentre i donatori di tessuto cutaneo sono stati 15. I donatori di tessuti in corso d'intervento chirurgico sono stati 45 di osseo e 13 vascolare.

“Grandi risultati – conclude Fortuna – il cui merito va all'intera rete per i trapianti aziendale e regionale che ha dimostrato di essere solida e resiliente. I dati dell'attività di donazione sono una conferma della straordinaria capacità di reazione che l'Azienda 6 Euganea ha dimostrato in questi due anni di pandemia”.