Padova, intercettazioni Zaia su Crisanti; Ministero richiede istruttoria nei confronti della Procura

Lo scontro tra Governatore e Microbiologo sui test rapidi per il Covid, non ha rilevanza penale ma, ha sottolineato il deputato, etica

Il caso delle intercettazioni di Zaia sul microbiologo Crisanti

Il caso delle intercettazioni di Zaia sul microbiologo Crisanti

Padova, 2 febbraio 2023 - Nell'ampio dibattito politico in corso sulla riforma e sulla limitazione delle intercettazioni che il neo ministro alla Giustizia Nordio intende realizzare, emergono le intercettazioni relative al caso Zaia-Crisanti sui tamponi rapidi che ha generato numerose polemiche ma che, non avendo rilevanza penale, avrebbero dovuto rimanere protette dal segreto istruttorio. In realtà sulla vicenda era esplosa una forte querelle tra il Governatore e il deputato: quest'ultimo ne aveva fatto innanzitutto una questione etica e si era dimesso dall’Università di Padova.

Ministero vuole una istruttoria nei confronti della Procura

Il ministero della Giustizia, si apprende oggi, ha avviato una richiesta di istruttoria nei confronti della Procura di Padova riguardo alla divulgazione di alcune intercettazioni, tra cui quelle del governatore Luca Zaia, facenti parte dell'inchiesta sui tamponi rapidi anti-Covid in Veneto. Tra gli stralci finiti sulla stampa, ve n'era uno nel quale Zaia - parlando con una persona non indagata - faceva riferimento alla querelle col microbiologo Andrea Crisanti, attuale senatore Pd, affermando che lo si "stava portando allo schianto". In poche parole Crisanti era contrario all'introduzione dei tamponi rapidi, ritenuti inefficaci, sostenuta invece da Zaia. Che, dunque, voleva metterlo da parte, quando ancora parlava come esperto di microbiologia.

Intercettazioni irrilevanti vanno sorvegliate dal pm

A rendere nota l'iniziativa dell'ispettorato generale della Giustizia - riferisce l'Ansa - è stato il sottosegretario Andrea Ostellari (Lega), rispondendo all'interrogazione dei deputati del Pd Federico Gianassi e Andrea Orlando. Questi ultimi avevano chiesto se il ministro Carlo Nordio avesse "già esercitato il potere ispettivo" su questo caso, dopo aver stigmatizzato nell'aula della Camera la diffusione delle telefonate intercorse tra Luca Zaia e altre persone a loro volta non indagate. Nella sua risposta, durante l'ultima seduta della Commissione Giustizia, Ostellari ha anche fatto presente che le norme in vigore prevedono "che le intercettazioni ritenute dal giudice, anche in contraddittorio con le parti, irrilevanti, siano conservate in un apposito archivio telematico, sotto la sorveglianza del pubblico ministero e che non possano, dunque, né essere trascritte né tanto meno essere inserite nel fascicolo". La questione delle intercettazioni di Zaia su Crisanti avevano avuto una forte eco mediatica: se n'era parlato anche in una trasmissione di Report su Rai3.