Padova, Ultima generazione su associazione a delinquere: "Legge da Far West"

Per gli attivisti si tratta di "atti di intimidazione". Ma reagiscono invitando a "ballare e protestare" per la festa 'La fine del mondo" che avrà luogo a Roma il 22 aprile. Il sindaco di Firenze Nardella: “Non vanno considerati come dei terroristi”

Padova, 16 aprile 2023 - "Continua la repressione. Cinque comuni cittadini che hanno messo in atto delle giuste proteste per un'emergenza che non si può più negare, sono stati denunciati per 'associazione a delinquere'. Dei cittadini nonviolenti trattati come se fossero dei mafiosi". Lo afferma Ultima generazione, nella sua pagina Facebook, commentando l'indagine della Digos e della Procura della Repubblica di Padova per  sugli attivisti del movimento ambientalista. "Sono state coinvolte anche persone - prosegue il post dell'organizzazione - che non avevano partecipato direttamente all'azione. Una di loro è stata nominata 'capo' in maniera arbitraria. Questa è la legge del Far West, non la legge di uno stato democratico. Che vi piacciano o no le nostre azioni, c'è da indignarsi. Sono provvedimenti fuori da ogni schema, non hanno alcun senso se non quello di intimidire. Ma noi timidi non possiamo più esserlo". Il movimento invita a "ballare e protestare insieme il 22 aprile a Roma (ore 12-24) per la festa 'La fine del mondo', in piazzale Ostiense".

Questa dunque la reazione degli attivi dopo che per la prima volta ieri è stato ipotizzato un reato associativo nei confronti di "Ultima Generazione” il movimento a carattere ambientalista che si è fatto notare negli ultimi anni per azioni eclatanti di protesta come blocchi stradali, incatenamenti, imbrattamenti di edifici e monumenti storici come la fontana della Barcaccia  o  il Palazzo del Senato a Roma e Palazzo Vecchio a Firenze.

L'ipotesi di reato è stata formulata dalla Digos della Questura di Padova, che indaga dal 2020, quando fu eseguita la prima perquisizione a casa di uno dei promotori del gruppo, che negli ultimi anni ha compiuto blocchi stradali, imbrattamenti di edifici privati e storici. 

Ma gli attivisti affermano, sui social: “Abbiamo procrastinato troppo. Abbiamo procrastinato talmente tanto che già si parla di razionamento dell'acqua in Veneto (solo per i cittadini, ovviamente. Le grandi aziende come Coca-Cola invece possono continuare a usare tutta l'acqua che vogliono). Un piccolo intoppo di 20 minuti, tra i dipartimenti di economia e ingegneria (quello messo in atto a Padova nei giorni scorsi, ndr), sembra un’interruzione enorme alle vostre vite, ma non vi rendete conto che state accettando un blocco irreparabile, che non solo andrà a limitare le vostre vite, ma anche quelle dei vostri figlie e delle vostre figlie, che ogni volta che ci incontrate per strada sbandierate come l’unica vostra vera ragione di vita”.

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Nardella: "Non vanno considerati terroristi"

"Colpisce il capo di accusa. È importante che questi movimenti cambino il modo di protestare proprio per salvaguardare la loro finalità, assolutamente condivisibile. Adesso sbagliano, ma non vanno considerati dei terroristi". Così a Repubblica il sindaco di Firenze, Dario Nardella, commentando la contestazione del reato di associazione per delinquere da parte della procura di Padova nei confronti di alcuni esponenti di Ultima Generazione. "Di fronte a queste azioni dimostrative non credo sia efficace inasprire le pene - aggiunge - Per il danneggiamento ai beni culturali o ambientali, le sanzioni ci sono già. Preferisco lavorare sulla prevenzione e costruire un'alleanza tra sindaci e movimenti che si basi sul rispetto delle regole. Natura e cultura sono due facce della stessa medaglia". Dopo i fatti di Firenze, il sindaco ha avuto "diverse occasioni di contatto" con gli attivisti: "Noi rappresentanti delle istituzioni dobbiamo chiedere loro di rinunciare a forme di protesta che danneggiano il patrimonio ma soprattutto rischiano di essere controproducenti perché impopolari". A seguito della loro azione dimostrativa a Palazzo Vecchio, "un danno c'è stato - riporta Nardella - La vernice ha penetrato la pietra e i tecnici hanno ritenuto necessari interventi per 30mila euro. Il rischio di questi gesti è che non sempre si possono evitare conseguenze".