Padova, Castello dei Carraresi ai padovani: accordo con ministero e Demanio

L’antica fortezza passa al Comune, continuano i lavori di restauro. Il progetto nei dettagli su come verrà utilizzato l’ex penitenziario: un investimento da oltre 17 milioni di euro

Il sindaco Sergio Giordani

Il sindaco Sergio Giordani

Padova, 16 maggio 2021 - “Il Castello dei Carraresi è finalmente proprietà dei padovani”. Ad annunciarlo è il sindaco di Padova, Sergio Giordani, con un post sul suo profilo Facebook, dopo l’accordo siglato dall’amministrazione con il Ministero dei Beni culturali e il Demanio e prevede, appunto, il passaggio definitivo dell’ex penitenziario al Comune. Un percorso durato circa venti anni. 

Nel mentre, ricorda sempre il primo cittadino, sono andati avanti i lavori di restauro della fortezza, che recentemente hanno portato al ritrovamento di alcune celle sotterranee, oltre che di una stanza segreta e un cortile un tempo adibito all’ora d’aria dei carcerati.

“Grazie a questi importanti lavori, restituiremo alla città uno dei suoi gioielli più preziosi, che diventerà anche un polo culturale di rilevanza nazionale”, ha aggiunto Giordani.

L’accordo con il Mibact

Il Comune aveva raggiunto, già lo scorso febbraio, un “Accordo di valorizzazione” con l’obiettivo di raggiungere in undici anni la completa manutenzione e ristrutturazione della fortezza e la sua apertura al pubblico con attività sociali e culturali.

In particolare, come detto, sono stati avviati i lavori di restauro dell’ex penitenziario e già tra uno-due anni dovrebbero raggiungere un buon punto. L’accordo stabilisce nei particolari come sarà utilizzato il Castello dei Carraresi nel futuro.

L’organizzazione del Castello

All’interno del complesso, l’ala sud (che si affaccia sul canale e la riviera Tiso da Camposampiero), ospiterà la Collezione Bortolussi, che raccoglie oltre tremila oggetti di design contemporaneo dagli anni ’50 agli anni ’90. Nell’ala est, verso piazza Castello, sezioni speciali saranno dedicate ad artisti padovani di fama internazionale, come Gastone Rinaldi, Gaetano Pesce, Alberto Biasi e Paolo De Poli.

Sempre a sud, tra il corpo principale del castello e la cinta muraria del carcere, è stato abbattuto l’edificio, realizzato negli anni ’50, della lavanderia, per lasciare spazio a un prato. Nell’edificio successivo, in direzione ovest, verso la Specola, saranno realizzati la caffetteria e il ristorante

La chiesa, dove oggi si trovano imballati gli oggetti della Collezione Bortolussi, diventerà invece un auditorium. Nell’ala nord, il piano terra sarà dedicato al Trecento padovano, mentre il primo e il secondo piano diventeranno spazi per esposizioni non permanenti dedicate al design e all’arte contemporanea. Il cortile centrale, infine, ospiterà manifestazioni all’aperto, prevalentemente estive.

Il costo del restauro

In passato per il restauro del Castello Carrarese sono già stati investiti circa 15 milioni di euro, messi a disposizione da Comune, Mibact e Fondazione Cassa di Risparmio. L’investimento per l’attuale fase di lavori è di circa 5,4 milioni per l’ala sud, circa 5,1 milioni per l’ala est, di cui ancora 2 da reperire e 7 milioni per l’ala nord, dove, invece, manca completamente la copertura economica.