Padova, i detenuti del carcere Due Palazzi al 'Corso di speranza'

Si chiama "Prefigurare il Futuro, il corso che interesserà la popolazione carceraria di Padova, presentato oggi dalla Fondazione Patrizio Paoletti, dalla Casa di reclusione e da Mirella Gallinaro.

Padova, i detenuti del carcere Due Palazzi al “Corso di speranza”

Padova, i detenuti del carcere Due Palazzi al “Corso di speranza”

Padova, 26 Maggio 2021 - La pandemia ha provocato tanta solitudine e coloro che sono reclusi all'interno delle prigioni hanno vissuto questo periodo con ancora più incertezza verso il futuro. Per questo motivo è stato ideato nel carcere Due Palazzi di Padova un corso al fine di "potenziare la speranza e la progettualità", a cui potranno partecipare sia gli agenti della Polizia Penitenziaria e gli operatori, sia i detenuti ritenuti idonei alla frequentazione.

Patrizio Paoletti: "Potenziare risorse come resilienza e speranza"

Il corso "Prefigurare il Futuro: metodi e tecniche per potenziare speranza e progettualità" coinvolgerà l'Università e la Fondazione Patrizio Paoletti, già intervenuto con progetti simili anche nelle popolazioni devastate dal terremoto o travolte dallo shock dopo il crollo del Ponte Morandi, è ideato dalla Fondazione Patrizio Paoletti, ente di ricerca no profit, è realizzato in collaborazione con lUniversità degli Studi di Padova, è promosso dalla Casa di reclusione e co-finanziato dalla Fondazione Banca Mediolanum Onlus"La situazione di emergenza sanitaria ha reso più evidente il vissuto di deprivazione e solitudine che può esserci in una casa di reclusione. Ma anche nelle situazioni più difficili è possibile attivare risorse personali spesso inimmaginabili - afferma proprio Patrizio Paoletti, presidente della Fondazione - Soprattutto in questo momento storico e sociale, è necessario un intervento che migliori la qualità di vita dei singoli, ma anche dei contesti e delle comunità nel quale essi sono inseriti. Questo progetto è ideato per potenziare le risorse di tutti coloro che si trovano ad affrontare l'incertezza di questo momento di emergenza, parlo di abilità innate del nostro cervello come la resilienza, la speranza e la prefigurazione".

"La ricerca di una nuova consapevolezza di sé all'interno di un insieme che affronta le avversità e il cambiamento - conclude -, può aiutare i singoli e la collettività a risollevarsi e a crescere. Per queste ragioni il progetto coinvolge tutta la comunità della Casa di reclusione: detenuti e coloro che vi operano".

L'iniziativa è stata presentata oggi da Mirella Gallinaro, garante regionale dei diritti della persona del Veneto, Claudio Mazzeo, direttore della casa di reclusione di Padova, Patrizio Paoletti, Presidente della Fondazione, Francesca Vianello, Professore associato di Sociologia del diritto, della devianza e del mutamento sociale dell'Università di Padova, Tania di Giuseppe, psicologa della Fondazione Patrizio Paoletti e responsabile del progetto e Oscar di Montigny, Chief Innovability & Value Strategy Officer di Banca Mediolanum che ha finanziato il progetto.