Padova, frode del pellet, sequestrati beni per 3,8 milioni di euro

Quantificati i reati fiscali di 9 aziende e disposto provvedimento cautelare, nel Padovano e nel Veronese, per una logistica, 10 tir e 40 mila sacchi di combustibile

pellet sequestrato

pellet sequestrato

Padova, 5 agosto 2021 - Nel 2020 c'erano stati gli arresti, con l'analisi dei documenti ontabili, ora è arrivato il 'conto'.  I Finanzieri del Comando provinciale di Padova hanno eseguito il sequestro preventivo di beni, per un ammontare complessivo di 3 milioni e 800 mila euro, nei confronti dei vertici di un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati fiscali nel settore del commercio di pellet. Il provvedimento cautelare, disposto dal Gip del Tribunale di Rovigo su richiesta della Procura della Repubblica che ha diretto le indagini, è stato emesso a conclusione di un'attività investigativa che nel giugno del 2020, aveva portato alla denuncia di 23 responsabili, di cui sette sottoposti a misure cautelari. 

La banda radicata nella Bassa Padovana

Dopo gli arresti i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Padova hanno esaminato la documentazione contabile di nove imprese, amministrate di fatto dal capo della banda, radicata nella bassa padovana, già condannato, tra l'altro, per associazione di stampo mafioso. Gli elementi sui rapporti finanziari delle imprese intestate ai diversi prestanome coinvolti hanno permesso di ricostruire la reale catena di controllo e di quantificare il profitto tratto dalla frode fiscale realizzata attraverso l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per oltre 3,8 milioni di euro. 

L'esecuzione del provvedimento dell'Autorità giudiziaria, avvenuta nelle province di Padova e Verona, ha consentito di sequestrare un'autovettura, 10 autoarticolati, un piazzale adibito ad area di sosta per mezzi pesanti, un complesso aziendale operante nel campo della logistica e del trasporto di merce su strada, affidato ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, e più di 40 mila sacchi di pellet, per un controvalore, al dettaglio, di 200 mila euro circa, rinvenuti all'interno di un magazzino non dichiarato.