Taglio del gas per 5mila famiglie nel Padovano. Ef Energia: "Cifre insostenibili"

L'azienda di Montegrotto ha annunciato l'interruzione delle forniture per 300 condomìni in tutta la provincia. Il motivo? Le garanzie troppo alte chieste dall'importatore

Padova, 17 ottobre 2022 – Taglio del gas in vista per 5mila famiglie del Padovano. A deciderlo è l’azienda Af Energia di Montegrotto Terme, che interromperà la fornitura in tutta la provincia a causa degli alti costi del gas, ma soprattutto per le “insostenibili garanzie” chieste dai grossisti. Saranno 300 i condomìni coinvolti dalla sospensione della fornitura, decisa alla vigilia della stagione fredda.

“Nessuno resterà senza gas”, rassicura l'amministratore delegato dell’azienda, Federico Agostini, poiché in questi casi esiste la “procedura di ultima istanza” da parte delle aziende scelte con un bando, che in Veneto sono Hera e Enel Energia. “A questo punto – sottolinea Agostini – per tre mesi il condominio è coperto: se nel frattempo non trova un altro fornitore, resta con queste aziende con una maggiorazione di 14,39 centesimi per metro cubo”. In provincia di Padova, Af Energia ha circa 15mila utenze su 40mila clienti totali in Veneto, ma la sospensione dovrebbe riguardare solo 300 condomìni che equivalgono a circa 4.500-5.000 famiglie.

L'azienda: “Cifre non sostenibili”

“Fino a quest'estate – precisa Agostini – l'importatore non ci aveva mai chiesto delle garanzie, grazie all'affidabilità riconosciutaci dal mercato. Eppure adesso ci chiede almeno il 50%, parliamo di cifre non sostenibili. Non abbiamo mai puntato sulle grandi imprese energivore perché sono ad alto rischio, basta una fattura non pagata per creare una voragine irrecuperabile e con margini di guadagno minimi. Dunque noi stiamo rinunciando al 50% circa dei nostri clienti del gas”.

La situazione è difficile in tetto il settore sembra destinata a peggiorare. “Torneremo in campo quando il gas sarà sistematicamente al di sotto di 90 euro/mWh, ovvero 1,20 euro a metro cubo nella bolletta”, sottolinea l'amministratore delegato dell'azienda veneta. Sulle possibili misure da prendere a livello politico, per Agostini “basterebbe sospendere il 30% di Iva, accise ed addizionali, rispetto alle quali le società di vendita sono sostitute di imposta rispettivamente per l'Agenzia delle entrate, la Dogana, i Monopoli e le Regioni. Torneremo a pagare solo quando le condizioni di mercato torneranno accettabili, con un numero di rate superiore alla sospensione, al fine di renderle di impatto leggero sulle bollette future”.