Veneto, turismo: ripartono le terme, atteso per l'estate +11% di arrivi

Segnali di ripresa per il comparto termale euganeo. Necessitano nuove assunzioni, il 34,3% del personale necessario risulta vacante. Il Gruppo Turismo Venetocentro ha eletto le vicepresidenti. Ruggiero: «Decisivi aiuti e sostegni agli investimenti».

Nella foto il presidente di Assindustria Veneto, Riccardo Ruggiero

Nella foto il presidente di Assindustria Veneto, Riccardo Ruggiero

Padova, 14 luglio 2021 - Segnali di ripresa, dopo le chiusure per il Covid, anche per il comparto termale euganeo. Il gruppo turismo di Assindustria Venetocentro (Padova e Treviso) ricorda che le ultime previsioni stimano per il turismo in Veneto a giugno-agosto un +11,4% degli arrivi. Sono 2.880 le assunzioni programmate dalle imprese del settore turistico alberghiero di Padova e Treviso nel trimestre giugno-agosto (16.510 in Veneto). Tecnici qualificati dei servizi turistici, chef, camerieri, addetti all’accoglienza: ma per oltre un terzo delle imprese (34,3%) questi profili sono difficilmente reperibili o introvabili (fonte: Unioncamere-Anpal, Excelsior). Dati emersi in occasione dell'assemblea del Gruppo Turismo che oggi ha eletto la squadra che affiancherà il presidente Riccardo Ruggiero per il prossimo biennio, tre donne alla vicepresidenza:  Roberta Basso, delegata per Treviso, Cristina Borile e Marilena Lovo, delegate per il comparto Termale Euganeo.

Nel primo quadrimestre 2021 il comparto termale veneto ha perso 600mila ospiti rispetto al 2019 (-73,5%). «L'elezione delle nuove vicepresidenti con le quali mi congratulo - dichiara Ruggiero - porta energia e competenze per rappresentare al meglio gli interessi e le esigenze di una categoria e di imprenditori che hanno visto in pochi mesi messo a rischio il lavoro di anni e contribuire alla ripresa di attrattività del nostro territorio, che vanta già due siti Unesco (Orto Botanico, Colline del Prosecco), potrebbe aggiungerne presto un terzo (Padova Urbs Picta), oltre all'unicità del termalismo euganeo» l'estate sono incoraggianti.

Le previsioni stimano da giugno a settembre per il Veneto 5,3 milioni di arrivi (italiani e stranieri) che generano 22,4 milioni di presenze, con un incremento rispettivamente pari al +11,4% e al +7,4% rispetto all'estate 2020.

«Siamo ancora in una situazione difficile e senza precedenti - commenta Ruggiero - che chiede un impegno straordinario a noi come imprenditori e associazione, ma anche, e direi soprattutto, al Governo e agli Enti locali per assicurare interventi adeguati alle difficoltà di un settore in cui molti operatori hanno registrato perdite anche superiori all’80%. C’è l’esigenza di reiterare o potenziare alcune misure indispensabili nell’immediato, come l’estensione del bonus affitti, l’eliminazione della seconda rata IMU e l’estensione della decontribuzione. Ma anche di una visione di medio lungo periodo per costruire un percorso di accompagnamento, sostenere la liquidità e il riequilibrio economico, la riqualificazione delle strutture. Estensione delle garanzie, supporto agli investimenti con il superbonus, un pacchetto di interventi che metta in sicurezza le aziende e ci permetta di continuare a competere in Italia e all’estero». «In questa delicatissima, e tanto attesa, fase di ripartenza per il turismo - conclude il presidente - sta accadendo qualcosa di paradossale. Con crescente frequenza, gli imprenditori non riescono a reperire le professionalità e i profili normalmente in forza al settore durante i periodi di alta stagionalità. Anche perché il prolungato stop forzato ha spinto molti addetti a trovare nuovi impieghi o preferire il sussidio. E' un paradosso che richiede correttivi immediati, anche sul fronte fiscale, come una rimodulazione della tassazione sul lavoro per consentire ai lavoratori di percepire un netto in busta paga più elevato e alle imprese di non finire fuori mercato. La formazione avrà un ruolo sempre più centrale, non solo per garantire servizi di qualità, ma anche la disponibilità di un numero sufficiente di addetti qualificati, più motivati e incentivati a rimanere nel settore. Il corso di laurea in Hospitality Innovation and e-Tourism di Ca’ Foscari, così come i nuovi corsi lanciati dalla Fondazione ITS Academy Turismo Veneto, anche con il nostro partenariato e di Federterme, vanno proprio in questa direzione».