Parma, Covid: addio allo street artist Flavio Kampah Campagna

Era ricoverato all'Ospedale Maggiore. L'annuncio del fratello, il ricordo del sindaco Pizzarotti. Aveva 59 anni: artista eclettico, fotografo, videomaker, regista, pittore ha influenzato un'intera generazione. Le parole di Morgan.

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e lo street artist Flavio 'Kampah' Campagna

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti e lo street artist Flavio 'Kampah' Campagna

Parma, 27 agosto 2021 – Si è spento a 59 anni lo street artist, Flavio "Kampah" Campagna. L'artista, uno dei pionieri della motion graphics televisiva, conosciuto anche a livello internazionale, in particolare negli Stati Uniti, era ricoverato per Covid in terapia intensiva all'ospedale Maggiore di Parma. Artista eclettico, fotografo, videomaker, regista, pittore: dall'Italia, agli Stati Uniti fino a Cuba, le opere di "Kampah" hanno fatto il giro del mondo. Premiato con un Emmy, vanta un'opera di pubblicità televisiva in esposizione permanente al Moma di New York. La scomparsa dell'artista, originario di Parma, è stata annunciata dal fratello, Gino Campagna. "Questo maledetto virus – le parole di Gino Campagna su Facebook - è riuscito a distruggergli i polmoni velocemente, con efficienza. É un fatto assurdo, duro da digerire e comprendere. Una sola cosa mi consola. Kampah è molto più della carne e ossa morte oggi. Kampah è un'idea, un sogno sognato e realizzato. Kampah è un'avventura che non ti aspettavi, una sfida vinta e una da affrontare. Kampah - conclude il fratello dell'artista - è un concetto, un ideale e come tale non muore ma vive nelle persone che, come noi, l'hanno conosciuto”.

Lo street artist Flavio 'Kampah' Campagna all'ospedale Maggiore di Parma
Lo street artist Flavio 'Kampah' Campagna all'ospedale Maggiore di Parma

Il ricordo del sindaco di Parma

"Il virus maledetto - ha scritto il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti sulla sua pagina Facebook - ci ha portato via Flavio Kampah Campagna, uomo, padre, artista, genio. Quanti progetti di cui abbiamo parlato, forse troppi per farli tutti, ma tu eri così, Flavio: esuberante come sempre, un vulcano di idee e di vita. Ricordo con piacere, e ora con tenerezza, i nostri brindisi, i tuoi quadri bellissimi, alcuni sono doni preziosi di cui vado orgoglioso e fiero, la tua arte, il tuo essere così energico e anticipatore dei tempi". Da parte di tutta la comunità parmigiana "un tenero abbraccio alla figlia, alla madre, al fratello e a tutta la famiglia. Ciao grande artista", è il saluto di Pizzarotti.

Il cantautore Morgan ricorda lo street artist Flavio 'Kampah' Campagna
Il cantautore Morgan ricorda lo street artist Flavio 'Kampah' Campagna

Le parole di Morgan: “Addio Kampah”

Il cantautore Morgan ha ricordato sui social la loro lunga amicizia, iniziata a Los Angeles e poi proseguita fino a oggi. “Oggi si è spento Flavio Campagna in arte Kampah, artista visivo modernissimo , grande inventore di tecniche, sperimentatore, fotografo, regista, grafico, designer, non c’è nessun ambito dell’arte dell’immagine e del segno che Kampah non abbia praticato e anticipato, il suo lavoro rimarrà. Ma quello che mi spezza il cuore è che Flavio era un mio grande amico, e non basta la parola amico per descrivere quanto fossimo legati, quanto importante sia stato per me questo riferimento culturale, umano, spirituale. Ho scritto di lui nei miei libri, delle avventure incredibili, di come ci siamo conosciuti a Los Angeles la notte di Natale del 2002, quando mi soccorse, inviato da un amico in comune che io chiamai in panico perché non potevo rientrare a casa per questioni di litigi coniugali e ti ma volante della polizia mi inseguiva, io mi nascondevo dietro delle siepi, non conoscevo la città faceva freddo, per fortuna avevo in tasca il cellulare, chiamai Charlie a Londra lui si attivò mi inviò questo omone gentile e rassicurante che arrivo in dieci minuti su una jeep, aprì la portiera e mi fece salire, era identico a Ernest Hemingway fisicamente. Mi portò a ballare in un locale di funk e soul dove eravamo gli unici due bianchi, ricordo l’imbarazzo quando entrammo e tutti zitti ci guardavano, ma noi iniziammo a ballare e l’atmosfera si rilassò e fummo accettati. Da quella notte io e Kampah non ci siamo mai più persi di vista, lui era a LA perché stava facendo le grafiche di un film di Ridley Scott. Poi rientro in Italia , mi fece il lavoro grafico meraviglioso del mio album i “il suono della vanità”. Flavio Kampah era la persona più buona e calma del mondo, con lui era tutto sempre molto bello, facile, perché aveva una sicurezza interiore, una persona a cui affidarsi, un vero uomo, un padre, un fratello, mi mancherai tanto, amico mio”.