Classifica mense scolastiche: Parma tra la più virtuose d’Italia

La ricerca dell’osservatorio ‘Foodinsider’ e di ‘Slow Food’ presentata alla Camera: la città ducale in testa insieme a Fano e Cremona. L’allarme: “Cibo per saziare, ma non per educare”

Mensa scolastica (immagine di repertorio)

Mensa scolastica (immagine di repertorio)

Parma, 16 giugno 2021 – Le mense scolastiche più virtuose d’Italia si trovano a Parma, Fano e Cremona, prime a parimerito, seguite da Jesi, che si trova invece in seconda posizione. Il dato emerge dalla sesta edizione della classifica sui menù scolastici stilata dall’osservatorio ‘Foodinsider’ in collaborazione con ‘Slow Food Italia’ e presentata oggi alla Camera dei Deputati a Roma.

Lo studio, che ha premiato la città ducale e altre due, ha avuto lo scopo di promuovere e rendere visibili i modelli di mensa scolastica che non hanno come unico scopo quello di saziare gli alunni, bensì di nutrire, educare, creare sviluppo economico e sociale nel rispetto dell’ambiente.

Mense virtuose, ma restano i problemi irrisolti

Dall’indagine emergono però anche degli aspetti negativi, come ad esempio il fatto che siano “sempre di più i menù che offrono cibi processati e ultra-processati”, passati dal 75,5% dello scorso anno all'81,5%. “Un dato – spiegano i ricercatori – che va di pari passo con l'aumento della frequenza di carni rosse con Terni che detiene il record di dieci proposte su 20 giorni di mensa”.

Inoltre, gli analisti sottolineano che “le mense diventano sempre più una collezione di piatti veloci che hanno l'obiettivo di saziare, come pasta in bianco, pizza, bastoncini, hamburger, crocchette, formaggio spalmabile, yogurt e budino e rappresentano sempre meno la vera mensa scolastica che ha insito l'onere di educare, oltre che nutrire”.

Parma in testa al ranking, ma sale anche Bologna

Sono poi poche le mense scolastiche che di fronte “a una dilagante povertà alimentare”, che colpisce più di un bambino su dieci, hanno utilizzato il servizio di ristorazione scolastica per far fronte in maniera strutturale alla fragilità delle famiglie, riferiscono sempre i ricercatori.

Restando nel perimetro dell’Emilia-Romagna, oltre a Parma, entra nella ‘top ten’ anche Bologna, mentre uscendo dai confini regionali scende Macerata, che ha iniziato a chiudere – “in via sperimentale” – alcune cucine interne alle scuole, però “suscitando grande disappunto dei genitori”. Infine, non è più maglia nera Siracusa, che quest’anno scala 12 posizioni in classifica.