Cibus Parma, attacco della Russia al cibo Made in Italy: 250 milioni di euro di danni

La denuncia di Coldiretti alla Fiera dell'agroalimentare: dopo l'embargo che proibisce l'esportazione di prodotti nostrani, in terra sovietica sono sorte fabbriche che imitano formaggi e salumi italiani

Cibus: in fiera prodotti agroalimentari

Cibus: in fiera prodotti agroalimentari

Parma, 30 marzo 2023 - Con la guerra in Ucraina e l'embargo agli scambi commerciali si è diffusa in Russia una fiorente produzione di imitazioni del Made in Italy a tavola che hanno sostituito le esportazioni tricolori con un costo per il nostro Paese di 250 milioni di euro all'anno togliendo ai veri tesori agroalimentari del Belpaese fette di mercato nella patria di Putin. É quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione dell'apertura del Cibus di Parma dove al Padiglione 5 - Stand I004 sono stati esposti i più incredibili casi di tarocchi nella mostra 'L'attacco della Russia al cibo Made in Italy'.

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Formaggi e salumi simil-italiani

Il Decreto di embargo in vigore ha vietato l'esportazione in Russia - sottolinea la Coldiretti - di una importante lista di prodotti agroalimentari come frutta e verdura, formaggi, carne e salumi, ma anche pesce, provenienti da Ue, Usa, Canada, Norvegia ed Australia. Il risultato - denuncia la Coldiretti - è che in molti territori, dagli Urali alla regione di Sverdlovsk, sono sorte fabbriche specializzate nella produzione di imitazione dei formaggi e salumi italiani per sostituire quello originali. Si tratta di impianti per la lavorazione del latte e della carne per coprire la richiesta di formaggi duri e molli così come di salumi che un tempo era soddisfatta dalle aziende agroalimentari italiane.

Sempre a Cibus esulta oggi il Consorzio del formaggio Parmigiano Reggiano, presente con un proprio stand, che è riuscito a suon di carte bollate a scongiurare il sesto tentativo del gruppo Alpina di registrare il marchio 'Parmesano' in Colombia, marchio che richiama il ‘sounding’ del Parmiggiano.