Invasione di lupi nel Parmense, cresce la paura. Massari: "Intervenga la Regione"

Una decina di esemplari al centro di incidenti con auto e cani da caccia negli ultimi due mesi. Avvistati altri animali vicino alle case, sia in collina che nelle periferie delle città

Parma, 18 novembre 2022 – I lupi invadono il parmense, la paura aumenta in tutta la provincia. Sono sette gli esemplari investiti dai mezzi in transito lungo le strade negli ultimi due mesi, anche in aree di collina e pianura. Nelle ultime tre settimane, nel Comune di Varsi si sono verificati tre scontri con quattro cani impegnati nella caccia al cinghiale e diverse segnalazioni di avvistamenti sono arrivate dai territori di Sala Baganza, Medesano e San Secondo, dove i lupi si sono avvicinati alle case non solo in campagna, ma anche alle periferie di centri abitati.

Daini a Lido di Classe: il video del lupo all'inseguimento

Il lupo spaventa i parmensi
Il lupo spaventa i parmensi

Cosa sta succedendo

Da settembre in avanti, la presenza di lupi nel territorio provinciale è quindi in costante crescita. È alta la preoccupazione anche tra le istituzioni, così come mostrano le parole del presidente della Provincia, Andrea Massari, secondo il quale “occorre trasmettere le giuste informazioni e promuovere una corretta responsabilità sociale per una pacifica coesistenza, supportandola con azioni concrete, per evitare che il ritorno del lupo, così come di altre specie, peraltro presenti da sempre nei nostri territori, si traduca in conflitto e paura".

“Evitare comportamenti illeciti”

“Si sta delineando una pericolosa visione della presenza dei lupi, sempre più orientata all'allarme per la loro presenza nelle vicinanze degli abitati e ad una pericolosa volontà di intervento non riconosciuta dalla normativa", racconta il delegato provinciale alla Sicurezza e polizia provinciale, Nicola Cesari. Si fa largo la tentazione di gestire la presenza non gradita con il fai-da-te. "Occorre l'intervento delle istituzioni per bloccare le strumentalizzazioni ed evitare comportamenti illeciti, posto che l'attuale quadro normativo pone chiari divieti e tutele, ma anche pochi strumenti operativi per limitare o compensare i danni, soprattutto per gli atti di predazione su cani impegnati in azione di caccia, come invece previsto per la zootecnica", dice Cesari.

Massari: “La Regione intervenga”

La Provincia di Parma assicura la massima collaborazione e il supporto del servizio di polizia locale provinciale in stretto contatto con i presidenti delle Atc, ma la coesistenza è niente affatto facile. "Se da un lato questa presenza testimonia il valore della biodiversità e della ricchezza del patrimonio naturale della provincia – dice il presidente Massari – dall'altro sono sempre più frequenti i conflitti e i danni alla zootecnia, nel settore venatorio e nei riguardi degli animali domestici da affezione, con conseguenti danni economici ed emotivi, difficilmente quantificabili”.

Perciò, accogliendo anche la recente segnalazione del sindaco di Varsi, “chiediamo un urgente intervento regionale, orientato all'ascolto e all'informazione, rivolto ai cittadini, ai rappresentanti del mondo venatorio e alle associazioni di categoria, oltre al necessario coordinamento tra gli enti pubblici interessati". Appello spedito all'assessore regionale all'Agricoltura, Alessio Mammi, e ai suoi dirigenti. "L'attitudine predatoria dei lupi sta seriamente condizionando lo svolgersi della normale attività di caccia, con pesanti ricadute anche sui risultati delle azioni di controllo della specie cinghiale previste dal Piano regionale", rimarca Cesari.