Parma, rimuove cartelli Cai per dirigere turisti al suo rifugio: catturato da videotrappole

Immortalato dalle telecamere posizionate per controllare il passaggio di lupi, non ha potuto negare: è stato condannato a 4 mesi e 10 giorni. Dovrà versare 2mila euro di risarcimento al Club Alpino

Volontari del Cai posano cartelli per fornire indicazione ai turisti (immagine di repertorio)

Volontari del Cai posano cartelli per fornire indicazione ai turisti (immagine di repertorio)

Parma, 31 maggio 2023 – A tradirlo sono state le videotrappole, le piccole telecamere che i carabinieri forestali avevano installato nei boschi della montagna parmense per controllare il passaggio dei lupi.

Gregorio Guidi, 59 anni gestore del rifugio Lagoni in provincia di Parma, da quegli occhi elettronici è stato immortalato mentre faceva sparire i segnali dei sentieri che indicavano i rifugi "concorrenti". Come racconta oggi la Gazzetta di Parma, il 59enne alla fine è stato condannato a quattro mesi, dieci giorni e 150 euro di multa (pena sospesa e non menzione sul certificato penale) per furto aggravato e dovrà versare 2.000 euro di risarcimento al Club Alpino Italiano che aveva collocato quei cartelli. Il motivo del gesto, secondo l'accusa, era come detto quello di 'occultare' quei sentieri che deviavano dal suo rifugio in modo da avere più clienti possibili.

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