Parma, bracconaggio ittico: sequestrato elettrostorditore, denunciati due pescatori

Ipescatori abusivi sono stati individuati dai carabinieri della Forestale lungo il corso del Rio Puntone Nero nel comune di Bedonia

Lotta al bracconaggio ittico nel parmense

Lotta al bracconaggio ittico nel parmense

Parma, 27 ottobre 2021 – Lotta al bracconaggio ittico lungo i torrenti della provincia parmense. I carabinieri forestali hanno individuato due pescatori dediti alla pesca con elettrostorditore, strumento vietato che utilizza la corrente elettrica per stordire e uccidere i pesci con effetti devastanti sugli ecosistemi acquatici e la completa eliminazione della fauna ittica. L’elettrostorditore è stato sequestrato, i due pescatori sanzionati e segnalati alla Procura. Durante attività mirate a contrastare i fenomeni di pesca abusiva i carabinieri forestali della Stazione di Borgotaro hanno intercettato i due individui intenti nella pesca predatoria lungo il corso del Rio Puntone Nero nel comune di Bedonia. Lo strumento individuato dai militari funziona attraverso la generazione di un campo elettrico, ottenuto da un generatore a manovella manuale, al quale è applicato un cavo che alimentava la “lancia”, e un altro nel quale si inserisce la cosiddetta “massa”, un cavo cioè avente estremità scoperta che rimane in acqua per poter chiudere il campo elettrico durante la pesca illecita. Il pesce sottoposto al campo elettrico non è più in grado di nuotare: l’effetto - definito galvanonarcosi - determina l’interruzione delle funzioni motorie principali. Se il campo elettrico è molto intenso, si verifica l’arresto delle funzioni vitali e la morte del pesce. Spesso, come in questo caso la pesca illegale viene effettuata ricercando i pesci nei loro rifugi o in ambienti circoscritti. In tal caso il pesce esce da sotto i sassi, per avvicinarsi all’ anodo. Ai responsabili sono stati contestati i reati previsti dalle recenti norme a contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne, che prevedono il divieto di stordire, uccidere e catturare i pesci con la corrente elettrica. Il reato è punito con l’arresto da due mesi a due anni o con l’ammenda da 2.000 a 12.000 euro.