Parma, protesi installata con la realtà aumentata. Il chirurgo: “Prima volta al mondo"

L’intervento è stato eseguito su una paziente di 80 anni con omartrosi, che a breve inizierà la riabilitazione. Il dottor Budassi: “Operazione difficile, necessario un innesto osseo”

Intervento chirurgico (foto di repertorio)

Intervento chirurgico (foto di repertorio)

Parma, 25 giugno 2021 – Per la prima volta è stata utilizzata la realtà aumentata per eseguire un intervento chirurgico per l’installazione di una protesi alla spalla. È successo a Parma, dove il chirurgo ha potuto integrare le immagini reali del campo operatorio con quelle virtuali programmate in fase pre-operatoria visibili tramite un particolare tipo di occhiali.

Le parole del dottor Piero Budassi

L’impianto della protesi alla spalla destra è stato eseguito dall’équipe del dottor Piero Budassi dell’ospedale Piccole Figlie Hospital, del Gruppo Lifenet, su una paziente di 80 anni che soffriva di artrosi dell'articolazione scapolo-omerale (omartrosi) destra con anche un importante versamento sieroso. L'intervento si è svolto senza complicazioni, mentre la paziente ha avuto un recupero molto veloce dal punto di vista funzionale della spalla e a breve potrà iniziare un percorso di riabilitazione. Oggi stesso può lasciare il nosocomio.

“Si è trattato di un difficile intervento di ricostruzione protesica – ha spiegato il dottor Budassi – in una spalla molto rovinata con la parte scapolare tanto compromessa da necessitare di un innesto osseo a ricostruzione dell'anatomia e della normale biomeccanica dell'articolazione”. A differenza della realtà virtuale, che prevede la visione di immagini non reali, la realtà aumentata permette di arricchire la percezione sensoriale umana aggiungendo informazioni alle immagini reali.

I vantaggi della realtà aumentata

I principali vantaggi di questa tecnica consistono nell'aumentare la precisione nel posizionare l'impianto e incrementare la capacità di essere integrato da un punto di vista bio-meccanico da parte dell'organismo. Questa pratica, inoltre, consente una maggiore velocità nell'esecuzione di interventi chirurgici complessi e una semplificazione delle procedure di sala operatoria.

“Per la prima volta al mondo abbiamo applicato questa metodica – ha concluso Budassi – utilizzando la piattaforma NextAr, creata dall'azienda svizzera Medacta International, per un intervento alla spalla. Abbiamo utilizzato queste tecniche di realtà aumentata grazie all'uso di un particolare tipo di occhiale che sovrappone l'immagine elaborata con il computer a quella vista direttamente dal chirurgo”.