Omicidio Daniele Tanzi, il dolore della ragazza: “Sapevo sarebbe finita così”

Ha assistito all’omicidio del suo fidanzato per mano del suo ex ragazzo, già segnalato alle forze dell’ordine: “Lo avevo lasciato perché mi aveva picchiata”. Per lui domani interrogatorio di garanzia

Daniele Tanzi

Daniele Tanzi

Parma, 6 maggio 2021 - Parla e racconta tutto il suo dolore Maria Teresa Dromì, la ragazza di Daniele Tanzi, il 18enne assassinato nella notte tra martedì e mercoledì, con 24 coltellate, dall’ex ragazzo di lei, Patrick Mallardo.

“Lo sapevo che sarebbe finita così - il pensiero della ragazza affidato alle colonne della ‘Gazzetta di Parma’ - Patrick ultimamente mi aveva detto che accettava il fatto di essere solo amici, ma lo avevo lasciato perché mi aveva picchiata. Lo sapeva mia madre e lo sapevano anche i suoi genitori. Ero andata a convivere con loro e se n’erano accorti”.

La mamma di lei: “Come al solito si va in prigione solo quando uno muore”

L’aggressore era già stato segnalato alle forze dell'ordine a causa dei suoi atteggiamenti violenti: "Tre volte sono andata a denunciare il suo comportamento ai carabinieri - spiega la mamma della ragazza, Morena Gallizzi -. Aveva picchiato lei e mi aveva insultata nei modi peggiori. Sapeva tutto anche l'assistente sociale che ci segue e che conosceva tutta la storia di Maria Teresa ma, come al solito, si va in prigione solo quando una persona muore. Nessuno lo ha fermato prima. E noi lo avevamo detto che sarebbe finita così".

La ricostruzione

L’omicidio, sfociato a causa di un'accesa lite terminata con l'accoltellamento di Daniele, colpito da una ventina di fendenti all'addome, è avvenuto in un mulino abbandonato alle porte di Parma, dove gli inquirenti hanno ritrovato in un canale l'arma del delitto (un coltello con una lunga lama) e un giubbotto ancora sporco di sangue indossato dall’aggressore, che se ne sarebbe liberato subito dopo il fatto. 

Dopo un interrogatorio fiume, durato tutto il pomeriggio di ieri in Questura a Parma, Patrick Mallardo ha confessato l’omicidio. 

Domani l'interrogatorio di garanzia

Per il giovane è in programma domani l'interrogatorio di garanzia. "Oltre alla confessione del ragazzo ci sono riscontri inequivocabili - ha spiegato Cosimo Romano, dirigente della Squadra Mobile di Parma -. In un canale limitrofo all'edificio abbiamo trovato il coltello usato per il delitto ed anche una felpa che l'omicida, dopo l'aggressione, si è tolto per non avere tracce di sangue". Tutti elementi raccolti in 24 ore che hanno smontato la prima versione del giovane presunto omicida. "Inizialmente aveva detto di essere arrivato sul posto in un secondo tempo e di avere notato una persona incappucciata fuggire in bicicletta e poi di avere sentito le urla della ragazza che era assieme a Tanzi dentro l'edificio, poi però ha ammesso le sue colpe".

E cioè essere partito da casa in bicicletta con nello zaino il coltello preso in cucina e alcuni abiti per cambiarsi e, una volta nell'ex mulino, accanirsi sul giovane che stava dormendo assieme alla fidanzata. "Una vicenda terribile dove ci sono due famiglie distrutte e tre ragazzi che assieme non fanno neanche sessanta anni - ha commentato il procuratore Capo di Parma Alfonso D'Avino - Una situazione che deve fare riflettere sul mondo giovanile e su come oggi, ancora una volta, dobbiamo ritrovare modelli di riferimento per le nuove generazioni".