Parma, sesso a pagamento in un centro estetico anche durante il lockdown: due arresti

Le ragazze venivano assunte come massaggiatrici. Le prestazioni offerte venivano pubblicizzate su siti internet. Un giro d’affari di 445mila euro calcolati negli ultimi tre anni.

Immagini di repertorio

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Parma, 16 settembre 2021 – Camerini per il centro estetico da un lato e dall’altro camerini per gli incontri a luci rosse. Un’attività che non si è mai arrestata anche nel pieno della pandemia, in un centro estetico di Parma, dove era possibile incontrarsi con una o più ragazze per avere prestazioni sessuali a pagamento. É quanto scoperto dai Carabinieri di Parma che, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno arrestato due donne (una di origini brasiliane, la seconda di Parma), accusate di essere le promotrici e le organizzatrici dell'attività di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, svolta dal 2019 al 2021, in barba pertanto alle restrizioni varate per limitare la circolazione del Covid. Nell'inchiesta è coinvolta anche una terza persona, nei cui confronti gli inquirenti procedono a piede libero. "Gli accertamenti investigativi - spiegano gli inquirenti - hanno consentito di verificare che dietro l'esercizio commerciale si celava in realtà una lucrosa attività illecita, svolta mediante la stabile destinazione di due camerini a luogo di prostituzione, dove erano impiegate una serie di ragazze sudamericane, indicate fittiziamente come massaggiatrici e che invece si prestavano ad incontri sessuali a pagamento".

Stando alle indagini, seppure il centro svolgesse una minima parte di attività lecita, due "camerini" del locale erano riservati ai rapporti sessuali con ragazze di nazionalità sudamericana che si qualificavano come "massaggiatrici". Nel periodo delle investigazioni le "operatrici" sono risultate almeno cinque, per un totale nel 2021 di 140 incontri. Le prestazioni del centro estetico venivano pubblicizzate su siti internet. Negli ultimi tre anni gli introiti illeciti conteggiati sono pari a 445.000 euro da cui, detratti i compensi alle donne che si vendevano, risulta un profitto di 315.000 euro ottenuto dalle indagate. Questo ammontare di denaro è stato quindi posto sotto sequestro, insieme alla porzione di locale dove si consumavano i rapporti. Le indagini, avviate a marzo 2021 hanno preso spunto da una precedente inchiesta nel settore della prostituzione (curata sempre dai Carabinieri) che ha interessato un night club, e ha portato all'arresto di quattro persone.