Parma, Messa da requiem al Teatro Regio: applausi senza sosta per Daniele Gatti

Oltre cento gli esecutori per un'esecuzione intensa con le voci soliste di Maria Agresta, Elina Garanca, Antonio Poli e John Relyea

Daniele Gatti

Daniele Gatti

Parma, 3 ottobre 2021 - Non voleva proprio smettere di applaudire il pubblico del Teatro Regio di Parma al termine della straordinaria esecuzione della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, uno degli eventi più attesi del Festival che Parma sta dedicando in questi giorni al compositore di Busseto: dieci minuti, almeno, destinati non solo all'artefice primo della serata, Daniele Gatti, ma anche al superlativo quartetto vocale, all'Orchestra Sinfonica della Rai e al Coro del Regio.  Una esibizione, insomma, che il "festival più bello del mondo" (così venne nominato nel 2018 dall'International Opera Awards al London Coliseum) dovrà incorniciare tra quelle memorabili. 

Dialettica tra sacro e profano

A metà tra melodramma e musica sacra, la Messa da Requiem riflette la spiritualità del compositore e quella dialettica tra sacro e profano che emerge in tutta la sua opera.  Da navigato interprete verdiano, Daniele Gatti ha guidato gli oltre cento esecutori (nella scenografia del Ballo in maschera, il coro era sistemato in alto su una sorta di balconata, anche per motivi di sicurezza sanitaria) creando un percorso di musicalità preziose e ricercate: il Dies Irae urlato dal coro che raggiunge una drammaticità inusitata, al contrario dell'Agnus Dei che, invece, commuove e induce a pietà, per approdare, in fine, a un impressionante Libera me. Tutto questo è stato possibile grazie anche alle quattro voci soliste, Maria Agresta (soprano), Elina Garanca (mezzosoprano), Antonio Poli (tenore) e John Relyea (basso).