Parma, prime lauree in Food Safety, corso magistrale voluto da università e imprese

Venerdì la discussione delle prime due tesi di laurea sulla sicurezza alimentare, entro l'anno altre 37. Lezioni in inglese e tirocini anche in aziende e all'estero

Università di Parma

Università di Parma

Parma, 20 luglio 2021 - Si laureano i primi studenti in Food Safety and Food Risk Management, il Corso di Laurea Magistrale Internazionale coordinato dall'Università di Parma e offerto in modalità interateneo con la sede di Piacenza dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Bologna Alma Mater e Università di Ferrara.  Venerdì 23 luglio sono state fissate le discussioni delle tesi dei primi due studenti del corso di laurea magistrale, che si svolgeranno in presenza nel polo didattico Aule delle Scienze del Campus Scienze e Tecnologie, ed entro fine anno si laureerà una trentina dei 37 studenti immatricolati nel 2019 (anno di apertura del corso), mentre 71 sono stati gli immatricolati nel 2020 e ancora in crescita sono le richieste per il prossimo anno accademico 2021-2022. 

Corso in lingua inglese con 25% di stranieri

Il percorso, offerto interamente in lingua inglese e caratterizzato da una forte attrazione verso gli studenti stranieri (nel 2021 rappresentano circa il 25% del totale), prevede un primo anno comune per tutti gli studenti nelle sedi didattiche dell'Università di Parma e tre differenti curricula per il secondo anno: Risk Mitigation, offerto nella sede dell'Università di Piacenza in collaborazione con l'Università di Parma; Agri-Food Safety, offerto nella sede di Reggio Emilia dell'Università di Modena e Reggio Emilia; Risk Management, offerto nella sede dell'Università di Bologna, in collaborazione con l'Università di Ferrara. Obiettivo del corso, fortemente supportato anche dalla Regione Emilia-Romagna, è la formazione di un profilo professionale di esperti a 360 gradi sulla sicurezza alimentare e sulla valutazione e gestione del rischio nell'industria alimentare.

Unione Industriali Parmense e Cluster Agrifood tra i supporter

Il percorso è stato progettato anche con il supporto e le indicazioni di aziende alimentari, tra le quali Barilla, Ferrero, Granarolo, Nestle', Parmalat (Lactalis); di associazioni e ordini professionali quali Unione Parmense degli Industriali, Clust-ER Agrifood, Confconsumatori, Ordine dei Tecnologi Alimentari; di enti e fondazioni quali Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna, Sanità veterinaria e igiene degli alimenti (RER); di altre realtà europee quali DIL- German Institute of Food Technologies (Germania), ILVO e Nuscience Group (Belgio). Realtà che sono tutte entrate a far parte dell'Advisory Board del corso. Utili indicazioni sono arrivate anche dal confronto con l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).  Nonostante le restrizioni imposte dalle misure di contenimento dei contagi da coronavirus, le attività didattiche e i tirocini curriculari, si svolti anche nelle aziende e all'estero.

L'Università di Parma è sesta in Italia tra i grandi atenei

"Anche quest'anno l'Università di Parma si posiziona nella parte alta della classifica, sia pure con una leggera flessione nel risultato complessivo  - spiega il Rettore Paolo Andrei -. In merito ai servizi digitali della comunicazione abbiamo avviato da alcuni mesi il progetto di completa riorganizzazione del portale di Ateneo, che sicuramente potrà offrire un servizio migliore a tutti i nostri interlocutori. Anche sugli altri versanti il nostro impegno prosegue con decisione e gli stimoli derivanti dall'analisi Censis saranno per noi motivo di ulteriore attenzione".