{{IMG_SX}}Pesaro, 24 ottobre 2007 - Si e’ tatuato sulla pelle un Sagittario, simbolo della Polizia Stradale, perché il suo desiderio più grande è ritornare a far parte del corpo in cui prestava servizio, a Rimini, anche quella mattina del 24 febbraio 2007 che gli ha cambiato la vita poiché, durante un lungo inseguimento seguito a un mancato stop di un auto a un posto di blocco, dalla sua pistola di ordinanza partì un colpo che uccise un uomo.

 

Ma per ritornare a servire lo Stato con la divisa della Polizia, come sognava fin da bambino, l’ex agente Ivan Liggi, cesenate nato in una famiglia di poliziotti, precisa che "dovrebbe prima ottenere la revisione del processo e, tramite una nuova valutazione delle prove con strumenti innovativi, una diversa sentenza, ovvero omicidio colposo invece di omicidio volontario, poiché io non ho avuto mai avuto l’intenzione di sparare e ne tantomeno quella di uccidere. E’ stato un incidente".

 

Liggi ricorda con precisione tutte le date significative della sua vicenda umana e giudiziaria seguita a quel tragico avvenimento e alla condanna a 9 anni e 4 mesi mesi di reclusione.

 

Ora l’ex poliziotto della Polizia Stradale, Ivan Liggi, è un uomo libero ma ha voluto lasciare impressi in un libro, intitolato 'Per Grazia ricevuta' (Edizione Farnedi, 10 euro), i passaggi salienti della vicenda che lo ha portato in carcere per ventisei mesi a Forlì, da cui è uscito grazie all’indulto per ritrovare la piena libertà con la grazia concessagli dal Presidente della Repubbllica, Giorgio Napolitano il 5 dicembre 2006.

 

Ieri Liggi, è intervenuto nella sede della Provincia per presentare il suo libro, su invito del consigliere provinciale di An, Antonio Baldelli, che in questi anni ha seguito la vicenda. Dopo l’incontro con la stampa in mattinata, ieri sera il libro è stato presentato pubblicamente nella sala del consiglio provinciale tramite un filmato con immagini in bianco e nero fino all’indulto e alla sua uscita per la prima volta dal carcere per svolgere il lavoro esterno, il 23 ottobre 2006.

 

"La riconquista della libertà — afferma Liggi — è stata una vittoria di tante persone, anche di quelle che non mi conoscevano, e che hanno gioito comunque con me". "Nella nostra provincia — sottolinea — si era formato un movimento coordinato da Paolo Boiani, agente della Polizia municipale di Calcinelli, poi abbiamo votato un ordine del giorno in consiglio provinciale per la richiesta di grazia, a cui è seguita l’approvazione di analoghi ordini del giorno in alcuni Comuni, fra cui Pergola e Pesaro.

 

Ricordo con molto affetto il padre di Ivan, Natale, che è giunto anche in piazza del Popolo, a Pesaro, con il suo camper per raccogliere le firme per la richiesta di Grazia a Ivan e il 5 dicembre 2006 per me è stata una grande soddisfazione ricevere la sua telefonata che mi annunciava la Grazia ricevuta». Chi desidera acquistare il libro, può contattare Liggi al sito: www.ivanliggi.com