{{IMG_SX}}Pesaro, 14 marzo 2008 - Ha il permesso per transitare nella Ztl ma sbaglia percorso. Il vigile lo vede e lo multa. Era il 16 giugno del 2006. Cinque giorni dopo, l’automobilista paga i 36 euro della sanzione. E’ convinto di aver chiuso la pratica, invece dopo un anno i vigili di Pesaro gli chiedono di pagare 15 euro di notifica del verbale. Che non è mai stato notificato.

 

L’automobilista va al comando e mostra la ricevuta di pagamento della multa che miracolosamente aveva tenuto da parte. A quel punto, era il 9 luglio del 2007, un tenente firma una lettera di scuse all’utente scrivendo che "il verbale verrà quindi considerato definito (ovvero pagato in saldo) dal versamento effettuato" subito dopo l’elevazione della multa.

 

Ma come una tarantola, ecco il 7 di marzo 2008 un’altra lettera minacciosa della polizia municipale di Pesaro a carico dell’incredulo automobilista: "...si comunica che il relativo pagamento risulta essere inferiore all’importo dovuto di 15 euro in quanto non sono state pagate le spese di accertamento e notifica. Pertanto siete pregati di versare il saldo di 15 euro entro e non oltre 30 giorni". A quel punto, l’automobilista si stanca e ricorre ai giornali.

 

Il protagonista è un famigliare di Alessandro Bettini, consigliere comunale di FI che ha deciso di svelare questa forma di 'accanimento' per colpa di una multa pagata troppo in fretta: "Mi piacerebbe sapere se il comando dei vigili di Pesaro tempesta normalmente così gli automobilisti che hanno pagato subito la multa. Perché a parer mio siamo in presenza di una petulanza che non ha la minima giustificazione. Mi chiedo se non avessi tenuto ben custodita la ricevuta di pagamento di quella multa del 2006 che cosa mi sarebbe accaduto".

 

"Avrei dovuto pagarla di nuovo, oltre a sanzioni, notifiche e altro. Invece pur dimostrando già una volta di aver pagato, oltre ad avere ricevuto una lettera di scuse degli stessi vigili con cui si riconosce il versamento, ecco arrivare a distanza di due anni un’altra lettera che annuncia l’iscrizione a ruolo per una gabella, già spropositata e soprattutto non dovuta. Come devo fare per difendermi?".