{{IMG_SX}}Urbino, 18 giugno 2008 - E’ il calciatore Franco Baresi il nuovo testimonial per la linea abbigliamento uomo della casa di moda Piero Guidi di Urbino. Un altro 'Angelo del nostro tempo' che si contrappone in qualche modo alla star della linea donna, l’attrice francese Dany Verissimo (sempre acclamata al festival di Cannes e che ha appena finito di girare 'Il principe della notte').

 

Franco Baresi apparirà dai prossimi giorni nelle pubblicità di Piero Guidi sui magazine e quotidiani d’Italia ed esteri per lanciare i nuovi prodotti della Linea Bold, che saranno presentati al Pitti Uomo da oggi a sabato a Firenze. La campagna pubblicitaria verrà proposta anche domani a Urbino, al Collegio Raffaello, verso mezzogiorno, nell’ambito di 'Logo' il 'Cantiere nazionale di pratiche e idee sul brand'. In mostra le immagini della mostra del decennale delle foto di Giacomo Guidi fatta a New York, aggiornata agli scatti con Baresi.

 

Poco prima, alle 10,30 (Facoltà di Sociologia, via Saffi 15) si presenterà il volume 'Comunicazione e immagine - Il brand Piero Guidi' (di Bernardo Valli e Raffella Fabbri, editore Liguori, 90 pagine, 18 euro), frutto della ricerca di 'Image Lab', Centro di ricerca sui linguaggi visivi che propone con 'Logo' due giorni urbinati di appuntamenti molto intensi (presentati nell’articolo a lato).

 

Nella galleria degli 'Angeli del nostro tempo' Giacomo Guidi — direttore artistico e autore delle campagne pubblicitarie dell’azienda di famiglia — aveva già collocato il pugile Muhammad Alì e il pilota Loris Capirossi. ''Baresi — dice Giacomo Guidi — mi piace perché è schivo: non lo si vede mai in mezzo al caos delle polemiche tv, evita la ribalta che l’ha anche collocato tra i grandi dello sport''.

 

E’ un personaggio introverso, come è nata la foto? ''Conosceva la nostra azienda: nel 1989 vidi su un quotidiano una sua foto con una borsa nostra. Sono rimasto sorpreso quando ha accettato. Lo scatto è stato invece spinto dal mio entusiasmo per un articolo letto poco prima sul nuovo film di Indiana Jones. A Baresi mancava solo la frusta dell’archeologo esploratore''.

 

Durante gli scatti si parla. Che vi siete detti? ''Gli ho fatto le domande che tutti gli pongono da una vita. E lui ha risposto con molta gentilezza, è una persona di grande serenità; ha un profondo rispetto per il prossimo. In qualche modo trasmette un senso del 'distacco' che è tipico degli eroi mitologici. E’ elegante nei movimenti, il suo sorriso fa capire che è come un artista consegnato all’arte''.

 

Il libro di Valli e Fabbri mette in gran rilievo le sue campagne pubblicitarie fotografiche. E’ un’occasione per guardarsi indietro? ''Questo libro per me è molto importante — continua Guidi —. Spiega quanto siamo radicati e legati al territorio, fa comprendere il ruolo di mio padre Piero e di mio fratello Gionata, direttore del marketing e gestione dell’azienda. Guardarsi indietro, attraverso l’analisi di questo testo, ci ha aiutato a riflettere sulla nostra identità storica. E’ come andare dallo psicoanalista''.