{{IMG_SX}}Pesaro, 15 ottobre 2008 - "Sotto la maglia batte un cuore interista, ma il fatto che io sia tifoso dei campioni d’Italia, non ha nulla a che vedere con questo accordo di sponsorizzazione che abbiamo firmato con la società milanese. Anzi, ad essere onesto, quattro o cinque anni fa, se avessi dovuto scegliere, avrei preferito il Milan come squadra da abbinare al marchio Febal''.

 

E’ tornato raggiante da Milano Claudio Ferri, figlio di Ermanno ed oggi direttore del marketing strategico della nota ditta di cucine cittadina. In mano un contratto annuale che lega la Febal all’Inter. ''Mio padre m’aveva suggerito di sentire anche la Juve — continua Claudio Ferri —, ma una volta fatte tutte le nostre indagini di mercato abbiamo deciso senza tentennamenti per l’Inter. Perché? Semplice: con l’arrivo di Josè Mourinho hanno dovuto addirittura ingaggiare nuovo personale per far fronte a tutte le richieste di interviste che arrivano da ogni parte del mondo. In questo momento l’Inter è la squadra che ha il maggior seguito di tifosi a livello internazionale. E sotto questo aspetto basterà aggiungere un particolare: gli 'Interclub' di New York e Shanghai hanno circa 500 iscritti... E sorvolo sulle reazioni che abbiamo avuto dai nostri agenti portoghesi, perché lì Mourinho è una specie di dio''.

 

Uno si alza una mattina e dice: voglio diventare sponsor dell’Inter ''No, diciamo che l’idea è maturata dopo un incontro con Alessandri, il titolare della 'Tecnogym' perché anche lui ha legato l’immagine della sua azienda ai campioni d’Italia. Mi ha fatto presente le tante possibilità, a tutti i livelli, che nascono attraverso accordi di marketing di questo genere: si conoscono professionisti, ingegneri, architetti e costruttori edili, insomma tutte persone che possono avere legami con la nostra produzione. Senza tenere poi conto di tutti i passaggi televisivi, una cosa a livello planetario. Perché i gol e le immagine delle gare, comprese quelle di Coppa, rimbalzano sulle Tv di tutti i contenenti''.

 

Un ritorno dopo anni di silenzio... ''Effettivamente erano 5-6 anni che, al di là delle pagine pubblicitarie sui giornali, eravamo un po’ fermi. Ma noi con lo sport abbiamo sempre avuto un filo diretto: la prima sponsorizzazione fu con la Delfino Basket, al porto. Poi c’è stato il Bologna calcio ai tempi di Mancini, quindi siamo passati agli spot televisivi prima con Romina Power e poi con Nancy Brilli. Adesso torniamo allo sport abbinando la Febal all’Inter''.

 

Viaggi in coppa, biglietti supervip a San Siro, giocatori a disposizione. Sarà così? ''Sì, questo accordo comprende tutto un pacchetto di opportunità che cercheremo di mettere a frutto nel corso di questa annata premiando magari i nostri clienti migliori, gli agenti che sono più produttivi e naturalmente organizzeremo anche eventi legati alle trasferte di campionato dell’Inter''.

 

Quattro conti li avrete fatti... ''Al di là del grande ritorno d’ immagine che avremo con questa sponsorizzazione, stimiamo, sotto il profilo commerciale, un ritorno per la Febal stimabile, rimanendo cauti, intorno al 10-12 per cento del fatturato''.

 

Con il presidente Moratti com’è andata? ''Gli accordi sono stati siglati con il capo del marketing dell’Inter. Moratti lo incontrerò invece lunedì''. In questo momento il gruppo Febal (dentro c’è anche il marchio Rossana) ha circa duecento dipendenti con un fatturato di 40 milioni di euro.