{{IMG_SX}}Pesaro, 6 febbraio 2009 - La Coop nel centro storico? Molto probabilmente si farà, ma non si tratterà di un secondo Ipermercato simile a quello del Miralfiore che per estensione supera gli 8mila metri quadrati, quanto di un market di 250 metri quadrati posizionato al primo piano dell’ex Megastore di via Pedrotti.

 

''Un cosiddetto negozio di vicinato — spiega Donatella Grazia, direttrice della gestione supermercati Coop Adriatica — per il 90% rivolto alla vendita di alimentari e gastronomia''. In definitiva cosa finirà sugli scaffali del nuovo negozio è ancora presto per dirlo: ''La trattativa con la proprietà dello stabile è ancora aperta — specifica Grazia —. Accordo permettendo contiamo di aprire entro l’anno: la prospettiva è quella di sfruttare la forte centralità in nome della comodità del cliente piuttosto che la filosofia della convenienza tipica di un iper''. Allo scopo, occupare metà del primo piano dell’ex Megastore ''è più che sufficiente — conferma la dirigente — dato che puntiamo a fornire un servizio quotidiano di generi alimentari essenziali come abbiamo già avviato a Bologna, Forlì e Padova''.

 

La rete di cosidetti 'negozi di vicinato' targati Coop apre sotto l’insegna In Coop: ''Si tratta di piccoli punti vendita — continua Grazia — modellati sul tipo di clientela. Di solito prima di aprire realizziamo dei sondaggi per caratterizzare la domanda. Sulla base dei risultati differenzieremo l’offerta che potrebbe portare sugli scaffali la linea di primo prezzo o il top di gamma, ma in generale l’ 'In Coop' è pensato come un’integrazione al mercato esistente e non certo come un’alternativa. Ecco perché le promozioni resteranno gioco forza dell’Iper Miralfiore''.

 

Secondo quanto specifica Donatella Grazia, il nuovo insediamento non dovrebbe minare le realtà preesistenti: ''A parte la caratterizzazione della domanda — continua Grazia — l’offerta viene ritagliata sulla base del panorama esistente — assicura — con una prospettiva di integrazione e non di sovrapposizione''.

 

Insomma sembrerebbe proprio che il gigante della distribuzione sia animato dalle migliori intenzioni: ''E’ proprio questo un aspetto tra i più delicati — commenta Roberto Ragaglia, presidente di Confcommercio — se è vero che ogni nuova attività che decide di investire nel centro storico è la benvenuta è anche vero che occorrerrebbe evitare il rischio di una sovrapposizione merceologica. Per esempio mi auguro che questo nuovo In Coop punti sul fresco nella misura tale da non rappresentare una minaccia per 'il mercato delle erbe'''.

 

Infatti tanto per rispondere ad un nostro lettore che in una lunga lettera commenta quanto le attività del centro storico possano essere sofferenti a causa di un caroaffitti sotenibile solo dalle catene nazionali, Ragaglia disegna uno scenario possibile: ''Il mercato degli affitti è privato — commenta — ed è relativamente alto, tanto che mediamente per uno spazio di 60/70 metri quadrati in via Branca l’affitto va dai 3mila ai 5mila euro mensili. Una politica di calmierazione dei prezzi non è possibile a meno che il Comune non agisca su ciò che gli appartiene, come appunto il Mercato delle erbe. Ritengo — continua il presidente di Confcommercio — che questo spazio sia altamente spendibile per una rinascita del centro storico e per riequilibrare gli affiti''.

 

Come? ''L’attrattiva è certamente determinata dal prodotto artigianale — risponde Ragaglia —. Bisognerebbe aumentare gli spazi espositivi, aprire tra viale Trieste e via Giordano Bruno e spingere sulla riqualificazione e sull’arredo di un luogo che potrebbe essere di grande richiamo. Oggi, invece, il centro storico non è più appetibile: i negozi chiudono e non riaprono''.

 

L’ex megastore, già Cubo, venne restaurato da Confcommercio: ''Che una galleria commerciale in pieno centro storico potesse rappresentare un polo d’attrazione e vitalità per il centro storico — conclude Amerigo Varotti, direttore di Confcommercio — ci abbiamo sempre creduto. Ben venga ogni tipo di attività che possa promuovere movimento e far girare l’ecoomia in quello che rimane il cuore della città''.