Germani Brescia Carpegna Pesaro 101-74, Vuelle travolta

La squadra, rimaneggiata, regge l’urto di Brescia appena 5’: sotto canestro si aprono voragini e manca l’organizzazione di gioco

Abass schiaccia prepotentemente e la difesa della Carpegna Prosciutto sta a guardare

Abass schiaccia prepotentemente e la difesa della Carpegna Prosciutto sta a guardare

Brescia, 24 novembre 2019 - Forse Vincenzino Esposito, alla fine, si dev’essere ricordato di aver giocato una volta anche a Pesaro. E nel caso se ne fosse dimenticato glielo ha sicuramente ricordato il suo vice Giacomo Baioni che è un pesarese doc, anche sotto il profilo cestistico. Tutto questo per dire che negli ultimi 10 minuti di gioco, con i padroni di casa avanti anche di 33 punti, Esposito ha mandato in campo tutti i suoi ragazzini. Altrimenti questa gara sarebbe finita con ben oltre i 27 punti di scarto finali. Una storia imbarazzante quella che ha recitato sul campo di Brescia la formazione di Perego. Nonostante tutte le scusanti e tutte le assenze (Chapman, Totè e Miaschi), non è ammissibile che la storia cestistica di una città come Pesaro possa venire infangata in questa maniera. Perché a Brescia, formazione che non ha esattamente un roster da Nba, la squadra di Perego è stata in campo alla pari solamente per cinque-minuti-cinque. Poi non c’è stata più partita, soprattutto quando per falli Perego ha tolto dal campo Zanotti lasciando solo il ‘povero’ Eboua a presidiare i canestri. A quel punto la formazione pesarese è precipitata, raggiungendo uno scarto di meno 17 sul 48 a 31.  

Una partita di allenamento per la formazione di casa, con il pubblico sugli spalti che si guardava attorno annoiato. E in questo contesto faceva ‘tenerezza’ una tifosa con la maglia biancorossa che batteva le mani. Brescia non ha dovuto penare tanto per mettere al tappeto Pesaro, soprattutto sulla scorta di un fattore: la Carpegna Prosciutto non ha cambi per i lunghi, per cui ha insistito molto e tanto soprattutto nell’andare a giocare nell’area dei tre secondi spalle a canestro. Non solo questo, perché con l’uscita di un lungo per cercare di contenere i tiri da fuori, all’interno dell’area si sono venute a creare delle voragini. Passava, e poteva attraversare, anche un pullman l’area pesarese. Situazioni al limite dell’imbarazzante. In tanti anni di storia, situazioni così impresentabili si sono viste solamente in alcune gare di Coppa.  

Se le ‘mancanze’, anche per ragioni di infortuni sono emerse tutte sotto canestro, non è che che sia andata meglio nel settore degli esterni. Barford ha giocato guardia, poi ha portato su palla, ha fatto il boia e l’impiccato. Soprattutto ha fatto una cosa: ha tirato in maniera scriteriata, emblema della totale mancanza di un minimo di organizzazione di gioco da parte di questa formazione. Pusica,forse uno dei personaggi più attesi di questa squadra, ha dimostrato sul campo di essere una guardia. E l’unico vero spunto di ‘peso’ che ha avuto lo slavo, nel corso del match, è stato nel secondo quarto quando con due bombe e una penetrazione ha riportato in linea di galleggiamento il vascello fantasma di Pesaro. Poi tutto il resto del suo bottino è arrivato quando la gara andava interrotta per manifesta inferiorità. Cosa questa che però non è prevista dal regolamento. Brescia? Più forte, con maggiore stazza fisica, molto più atletica. Soprattutto una formazione che ha un play che risponde al nome di Luca Vitali. Che non esce dal campo con 30 punti segnati, un tabellino gonfio, ma che fa giocare la squadra, sceglie gli appoggi, trova il compagno meglio posizionato. E, se serve, aggredisce. Non siamo esattamente alla viva il parroco.

Tabellino

BRESCIA-PESARO: 101-74

GERMANI BRESCIA: Zerini 2, Warner 11, Abass 16, Cain 18, Vitali 5, Laquintana 10, Lamsdowne 14, Dalcò, Guariglia 2, Horton 13, Moss 6, Sacchetti 4. All. Esposito. CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO: Barford 8, Drell 8, Mussini 9, Pusica 25, Eboua 5, Basso, Thomas 9, Zanotti 10. All. Perego. Arbitri: Lo Guzzo, Bettini e Baldini. Parziali: 23-12, 52-38, 83-54. Note: Tiri da due punti: Brescia 29 su 41, Pesaro 17 su 36; tiri da tre punti: Brescia 10 su 26; Pesaro 10 su 26. Tiri liberi: Brescia 13 su 14, Pesaro 10 su 17. Rimbalzi: Brescia 40, Pesaro 30. Nessuno è uscito per cinque falli. Al PalaLeonessa di Brescia anche una manciata di tifosi pesaresi in tribuna.