Rossini opera festival, Jessica Pratt e Cecilia Molinari protagoniste del concerto lirico

Le protagoniste dell'opera Demetrio e Polibio insieme il 19 agosto

Jessica Pratt

Jessica Pratt

Pesaro, 17 agosto 2019 – Cecilia Molinari e Jessica Pratt, acclamate interpreti nel Demetrio e Polibio, saranno protagoniste del primo concerto lirico – sinfonico del Rossini Opera Festival dedicato esclusivamente a musiche di Rossini (Teatro Rossini, 19 agosto, ore 16). Carlo Tenan dirigerà l’Orchestra Sinfonica G. Rossini, di cui è presidente e ‘fondatore’ Saul Salucci.

Il concerto, molto atteso, si concluderà non a caso con il Duetto Amenaide – Tancredi “L’aura che intorno spiri” che corrisponde all’incontro conflittuale fra i due amanti, vittime di reciproche  incomprensioni. Altri brani in programma ci presentano invece i due innamorati di turno in forma separata. Da Adelaide di Borgogna, opera giustamente riscattata dalla definizione di ‘centone’ grazie agli studi musicologici e al Rossini Opera Festival, si ascolterà l’aria finale della protagonista strutturata secondo la sequenza formale del duetto con sezioni musicali quasi identiche alla grande aria “Cessa di più resistere” del Conte d’Almaviva nel Barbiere di Siviglia.

Da La donna del lago si ascolterà la sortita del giovane Malcom: un canto sentimentale che sboccia al pensiero dell’amata Elena, alla cui casa fa ritorno dopo lunga assenza. In realtà – come sottolinea il musicologo Marco Beghelli – l’ascolto e il godimento di tutte queste pagine può benissimo fare astrazione dalle parole cantate e dalla situazione d’origine all’interno dell’opera: il decorso stesso della musica è un dramma sonoro in sé come per le Sinfonie d’apertura dell’Italiana in Algeri e Otello che nel programma si alternano alle pagine vocali.

Ciò vale anche per il duettino fra Zelmira ed Emma, non più due amanti ma donne solidali fra loro che intrecciano le proprie voci in uno straziante lamento sostenuto dai due strumenti più patetici e simbolicamente femminili, l’arpa ed il corno inglese. Quanto a femminilità il rondò da Matilde di Shabran, l’opera che segnò il debutto e l’inizio di una carriera a livello mondiale per Juan Diego Florez, e la cavatina da L’Italiana in Algeri esprimono il lato esuberante e vittorioso della donna intraprendente. Sia la signora di Shabran che l’italiana Isabella sono icone dello spirito femminile capace di piegare le velleità degli uomini più scontrosi: un impenitente misogino nel primo caso ed un pericoloso maschilista nel secondo. Per chi parteggia Rossini? Per le ‘femmine’ naturalmente.