I formaggi del Montefeltro salvati dai sardi

Testimonianze e degustazione con lo chef Gianfranco Pulina e Slow Food

Gianfranco Pulina, chef del ristorante Golden Gate di Bortigiadas (Sassari Tempio)

Gianfranco Pulina, chef del ristorante Golden Gate di Bortigiadas (Sassari Tempio)

Urbino, 29 ottobre 2016 - C’è stata una transumanza d’oltremare. L’hanno fatta i pastori sardi che tra gli anni ’60 e 70 hanno ripopolato le campagne del Montefeltro abbandonate dai nostri emigranti diretti verso le miniere del Belgio o i cantieri della Svizzera, salvando la produzione casearia.

A questo tema affascinante e da gustare Slow food Urbino, guidata dal capitano di ventura golosa Giulio Lonzi, dedica una serata irripetibile con cena a prezzo promozionale (30 euro, 25 per i soci slow food), riservata ai primi 40 che si prenotano già da oggi. La cena è in programma venerdì 4 novembre alla Vecchia Urbino di via dei Vasari 3/5, nel centro storico (329 0272959, prenotazione obbligatoria entro mercoledì 2 novembre per permettere l’approvvigionamento delle materie prime di altissima qualità). Ospite d’onore sarà Gianfranco Pulina, chef del ristorante e albergo Golden Gate di Bortigiadas (Sassari-Tempio), uno dei più importanti professionisti della cucina sarda impegnato nella difesa e valorizzazione dei piccoli produttori.

Il quale presenterà le produzioni eccellenti della Gallura: dal grana di pecora ai formaggi eccellenti di Alessandro Sechi, ai salumi sardi «I Salis», al Vermentino di Gallura Canayli. Oltre all’isola dei sapori della Sardegna, ce ne sarà una dedicata ai sardi trapiantati nella nostra provincia e alle eccellenze delle aziende Sanna e Sa Tanca, per una degustazione comparata, con la crescia sfogliata del Montefeltro dell’azienda La Baciocca.

La degustazione prevede un piatto preparato da Gianfranco Pulina (zuppa acquata), uno dal collega della Vecchia Urbino, e di origini sarde, Federico Lai (crocchette di agnello su vellutata di bietoline saltate), quindi la porchetta di suino della Marca dell’azienda Agrifactory, il gelato di pere e ceci di san Sisto, il cioccolato di Sardegna con essenze di mirto e lentischio.

In abbinamento anche grandi vini marchigiani: con i due piatti sardi ci sarà «Il Menestrello» di Giordano Galiardi, bianco biologico e senza solfiti aggiunti, una sorta di Chablis della nostra provincia; della stessa azienda sarà abbinato (alla porchetta) il «31 giorni» Sylver 2013, un grande rosso senza solfiti, mentre nelle due isole di degustazione si berrà il bianco spumante Brut Terracruda, mentre col gelato di pesce ci sarà la visciola Terracruda. Alla cena sarà presente una delegazione dell’associazione d’Arborea, i sardi presenti nelle Marche.

davide.eusebi@ilcarlino.net