Pesaro, omaggio al baritono Salvatore Sassu

La figlia omaggia il cantante che si esibì con Pavarotti, per anni docente di canto al Conservatorio Rossini

Salvatore Sassu

Salvatore Sassu

Pesaro 22 febbraio 2020 – Grande concerto a due anni dalla scomparsa, in omaggio al baritono Salvatore Sassu, per anni docente di canto al Conservatorio Rossini, che fu protagonista di una importante carriera nei maggiori teatri italiani ed internazionali. Il concerto in memoria del Maestro Sassu si terrà domenica 23 febbraio alle 17 (ingresso libero) al Circolo Amici della lirica G. Rossini (Via Zanucchi, 13), organizzatore dell’evento insieme alla figlia del Maestro, Francesca Sassu. Sul palco numerosi artisti che ricorderanno il celebre baritono, originario di Sassari, con un ricco programma musicale che attraverserà varie epoche e autori e renderà un omaggio ideale ai grandi maestri della musica classica.

Tra gli interpreti i soprani Carolina Gallardo, Elisabetta Cordella, So Hyun Lee, Hye Won Kang; i mezzosoprani Norina Angelini e Francesca Sassu. Tenore Alessandro Moccia, baritoni Andrea Pistolesi, Luca Giorgini. Al pianoforte l’inossidabile Paola Mariotti e Mari Batishvili, con la partecipazione del Maestro Riccardo Maria Ricci. Salvatore Sassu fu una vera stella del Gaiety Theatre in Irlanda dal 1970 al 1974 e cantò, fra l’altro, in Belgio, Olanda, Germania, Spagna, Estremo Oriente e Russia. Numerose le sue incisioni per BBC, Bongiovanni, Raiuno e Raitre e le sue apparizioni televisive in Italia e all'estero. Svolse con passione anche quella di talent scout di giovani talenti. Infatti numerosi cantanti oggi in carriera sono stati suoi allievi. Sassu, che prediligeva le opere di Verdi - Simon Boccanegra e Un Ballo in Maschera e 300 volte interprete di Rigoletto nei maggiori teatri Italiani ed esteri - poteva contare su 33 ruoli primari in repertorio che spaziavano da Rossini al Verismo. Nella sua parabola artistica ha calcato i palcoscenici dei più prestigiosi teatri del mondo, cimentandosi al fianco di autentici mostri sacri della lirica, come Luciano Pavarotti con il quale si esibì in Rigoletto.

Sassu aveva studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma e fu artista eclettico: pittore, scultore, giornalista e critico d'arte, organizzatore e presentatore di eventi artistici, direttore di coro. La figlia Francesca, che ne segue le orme artistiche, ne ricorda la “lealtà artistica e umana, le grandi doti morali indirizzate alla beneficenza e all'altruismo”. Sassu fu infatti donatore benemerito di Avis e Aido e della Croce Rossa Italiana. “L'ultimo suo gesto d'amore – sottolinea la figlia - è stato il dono delle cornee. E’ stato un ottimo padre e marito e vero amico per quanti l'hanno amato e stimato”.