Pesaro, 18 gennaio 2011 - Tutto è iniziato con un mal di testa ed è finita come nessuno mai avrebbe pensato, nemmeno i medici: Roberta Portolani, 28 anni, di Bottega di Colbordolo è morta nel giro di sei settimane colpita da una rarissima forma (si conta 1 caso in Italia ogni 10 anni) di encefalopatia autoimmune che l’ha falciata nel fiore degli anni.

 

Sì perché fino all’ultimo, come racconta la sua migliore amica Mara Comes, "Roberta non ha mai sospettato che quei giramenti di testa, fossero i segni di una malattia fatale". Ecco perché mai, il meraviglioso sorriso che da sempre ha distinto il carattere spontaneo e aperto di Roberta è stato spento da un tragico destino: "L’ultimo ricordo di lei al Circolo Arci di Borgo Santa Maria, mentre scherza con la barista è di martedì sera", racconta l’amico Alan Guidi, con gli occhi ancora gonfi dal pianto. Solo due giorni dopo, infatti, mentre era in casa, in via della Libertà dove abitava con i genitori e la sorella 24enne Elisa, Roberta ha avuto un malore, una crisi che l’ha portata al coma irreversibile e poi al decesso di sabato nel reparto di rianimazione del San Salvatore di Pesaro. 

 

Una partecipazione straordinaria ai funerali, ieri nella chiesa di Morciola ha segnato la storia di una comunità straziata e solidale.Tra gli oltre mille intervenuti hanno raggiunto la chiesa di Santa Maria Annunziata i parenti della mamma di Roberta, la numerosa famiglia dei Fraternali Vitaletti di Osteria Nuova, i colleghi della Spar di Talacchio dove la signora Rosanna lavora e gli amici del circolo sportivo di Bottega dove il padre di Roberta, Cristiano Portolani è solito fermarsi nel dopo lavoro in fabbrica.

 

A celebrare la messa funebre insieme al parroco don Salvatore, è voluto esserci don Sandro De Angeli, vicario dell’arcidiocesi di Urbino che ha visto crescere le sorelle Portolani, nel suo periodo da parroco a Morciola: "Ho un bel ricordo di Roberta, allegra e solare — ha commentato don Sandro, mentre parlava rivolto teneramente alle diverse decine di giovani presenti in Chiesa — prego perché tutti voi continuiate ad avere fede nel disegno di Dio anche quando, come in questo caso, non esclude il dolore e la morte di una giovanissima vita".

 

La folla ha riempito il sagrato attorniando il feretro, portato a spalla dagli amici del circolo Arci di Borgo Santa Maria un lungo applauso commosso ha accompagnato la bara fino al carro funebre, colmo di fiori candidi, diretto al cimitero di Montecchio. Subito dopo un altro scrosciare di mani ha salutato il passo sulle gradinate della famiglia di Roberta, e un susseguirsi di abbracci ha scaldato lo sguardo impietrito dal dolore dei parenti. "Roberta è scomparsa lasciando in noi — conclude Mara a nome di tutti gli amici — il ricordo della sua gioia di vivere: l’ultima volta che siamo andate a ballare è stato a Capodanno al Peter Pan". Grande lavoratrice, Roberta Portolani ha fatto la commessa in diversi locali: dopo i 10 anni alla 'Gelateria -20' in via Pio La Torre, aveva appena iniziato nel negozio di calzature Job a Montecchio.