Pesaro, 14 febbraio 2011 - E' pesarese la mamma single che in Italia è riuscita ad ottenere l’adozione in forma pienamente legittimante nel 2006: è Cristina Cecchini, un avvocato, madre di W., un ragazzo oggi quattordicenne, diventato suo figlio a tutti gli effetti quando ne aveva poco meno di 10.
 

Anche lei auspica l’intervento del legislatore. Ha commentato così la sentenza della Cassazione che ha detto no alla forma legittimante, ma ha invece riconosciuto l’adozione in forma ‘’speciale’’ con alcune limitazioni di una bimba bielorussa, . ‘’Basterebbe poco - spiega -, sarebbe sufficiente aggiungere le parole ‘anche straniero’ all’art. 25 della legge n. 149 del 2001’’.
 

L’adozione di W. si e’ perfezionata grazie ad una sentenza di un tribunale bielorusso omologata in Italia dalla Corte di Appello nel 2006. Una sentenza ottenuta anche sulla scorta di un pronunciamento della Corte Costituzionale, che pur rigettando il ricorso di una donna sarda (che poi e’ riuscita ad adottare un’altra bielorussa al compimento della maggiore eta’ della ragazza), aveva equiparato il diritto dei minori stranieri abbandonati di avere una famiglia a quello dei minori italiani.
 

Il rapporto tra W. e la Cecchini, un avvocato impegnato in politica (e’ stata consigliere regionale e segretario regionale del Pci delle Marche) era cominciato quando il ragazzino aveva 7 anni e mezzo ed era venuto in Italia per un soggiorno di salute. Poi fu ospite a piu’ riprese della donna. ‘’Un giorno mi disse che non voleva chiamarsi con il suo cognome - racconta -, ma con il mio. E’ cominciato tutto da lì’’. E la sentenza del tribunale bielorusso, ha sancito, tra l’altro, che il ragazzo si doveva chiamare Cecchini. ‘’Con questo nome e’ arrivato in Italia’’. E ora e’ molto orgoglioso della sua storia".