Urbino, 17 gennaio 2012 - ALLA FINE l’hanno chiusa. Davvero. E’ arrivato il decreto ministeriale, numero 430 del 15 dicembre 2011, ratificato il 3 gennaio scorso, firmato dal ministro Corrado Passera. Dice: «....si comunica che a conclusione dell’iter procedurale di competenza è stata disposta la dismissione della linea ferroviaria Fano-Urbino».

Lo Stato non sa che farsene di quei 50 chilometri da Fano a Urbino. E non gli servono nemmeno al ministero della Difesa che sembrava interessato in un certo momento ad un utilizzo «militare» come tratta di esercitazione. La linea verrà concessa presumibilmente agli enti locali (o ai privati) che ne faranno richiesta. Sembra tramontare l’idea di volerci riportare un treno rapido e funzionale per il collegamento della costa con l’entroterra. A guidare questo sogno Carlo Bellagamba, presidente dell’associazione ferrovia valle Metauro che col sudore ha tenuto pulita almeno 15 chilometri di linea, da Canavaccio a Urbino.

LA STORIA della ferrovia, costruita a fine dell’800 con una visione strategica dei collegamenti visto che nel 1901 si andava in treno da Urbino a Roma in meno di cinque ore. Era stata costruita (mancavano solo i binari) anche la tratta Sant’Arcangelo di Romagna- Urbino. Era stata voluta per avere un secondo canale di trasporto oltre a quello lungo l’Adriatico. La linea verso Pergola e dunque Roma si interruppe alla fine della seconda guerra mondiale, quando i tedeschi in ritirata bombardarono dei ponti tra Cagli e Fermignano ma anche lungo il Metauro. Venne ricostruita nel ’55 tralasciando di fare il collegamento Pergola-Urbino. Col risultato di avere un binario chiuso che arrivava solo nella città feltresca. Nel 1987, lo Stato chiude la linea ferroviaria sostituendola con le corriere dei privati, pagate a peso d’oro con soldi pubblici per ogni chilometro che percorrevano.

La tratta è sempre stata sospesa dal servizio, in attesa di decisioni definitive. Lo stesso percorso dei binari è assolutamente integro. Dice Carlo Bellagamba: «Non ci arrendiamo. I binari non vanno smantellati. L’associazione ferrovia valle Metauro continuerà a mantenere pulita la linea, ma a trovare anche società e partners per utilizzare la linea. Intanto guardiamo con molta simpatia l’idea lanciata dal Carlino, di salire con una bici-rail lungo i binari. La battaglia per un utilizzo intelligente della linea ferroviaria continua».