Urbino, 2 giugno 2012 - L'ARTE e la sua città sono stati i grandi amori di Umberto Franci, spentosi ieri all'Ospedale di Urbino alla bella età di 102 anni . Era nato nella città ducale il 28 novembre 1909 e ad Urbino ha trascorso tutta la sua vita dedicandosi all'insegnamento, all'arte e all'impegno amministrativo e civile con dedizione totale. Franci può essere considerato uno dei grandi della tradizione incisoria urbinate.

Il suo nome è legato alla "Scuola del Libro", di cui è stato dapprima allievo e poi maestro, all'epoca in cui nel prestigioso istituto insegnavano artisti come Francesco Carnevali, Leonardo Castellani, Pietro Sanchini, Carlo Ceci, solo per fare qualche nome. Franci non ha mai cessato il suo lavoro d'artista, riproponendo, attraverso le sue opere, l'inconfondibile paesaggio urbinate di cui è stato cultore appassionato e interprete fedele.

Tante mostre, ad Urbino ed in altre importanti località, hanno fatto da contrappunto alla sua attività artistica e numerosi sono stati i riconoscimenti ottenuti. La sua città gli ha dedicato anche in anni recenti importanti rassegne e, più che le parole, sono le sue opere ad indicare la statura dell'artista e l'amore per la sua città, per la quale si è sempre battuto come cittadino, come consigliere e assessore comunale socialista e come presidente dell'Azienda autonoma di Soggiorno e Turismo, tuttora decisamente rimpianta dagli urbinati meno giovani per il decisivo ruolo svolto nella valorizzazione turistica della terra di Raffaello.

Il più recente appuntamento pubblico dell'artista si era tenuto il 28 novembre 2009 nella sede di Villa Maria dell'Istituto Statale d'Arte Scuola del Libro dove aveva vissuto un intenso momento di festa per il suo centesimo compleanno con la partecipazione del sindaco Franco Corbucci, della dirigente della scuola Maurizia Ragonesi, dell'assessore provinciale alla pubblica istruzione Alessia Morani e del presidente dell'Accademia Raffaello Giorgio Cerboni Baiardi che gli avevano rivolto alte espressioni di stimae la riconoscenza dell'amministrazione comunale, del mondo artistico e dell'intera comunità urbinate.

Per l'occasione, il sindaco gli aveva donato una medaglia - scultura artistica realizzata dallo scultore Guido Vanni, già allievo della Scuola; la festa era stata accompagnata da una mostra dedicata al Franci xilografo tenutasi nella Bottega di Giovanni Santi cui l'artista non aveva voluto mancare. La sua attività non ha conosciuto soste ed è continuata fino all'ultimo.

Artista di valore, maestro della xilografia, pittore efficace del paesaggio urbinate trascorreva il suo tempo davanti al cavalletto tenendo sempre viva la fiamma della sua passione per l'arte. Ha servito anche la Patria: come ufficiale durante il secondo conflitto mondiale e, dopo l'8 settembre 1943, nelle formazioni partigiane.

La sorte gli è stata benigna. Nel 1942 doveva partire dalla Grecia per l'Africa, ma il trasferimento era stato annullato dopo che le prime due navi del convoglio erano state affondate dalle motosiluranti inglesi. Anche la vita militare gli è stata prodiga di riconoscimenti: sottotenente di complemento nel 1931, viene promosso tenente di fanteria nel 1938 e nel 1953 ottiene la promozione a capitano; ha appena compiuto 100 anni quando gli giunge la nomina a tenente colonnello.

Ai commilitoni morti ha dedicato xilografie di grande suggestione, fra cui "Soldati di guarnigione" e "Difesa costiera", mentre "Gesù salvato dalle acque" l'ha eseguita, come amava ricordare, per suggerimento della madre, quale ringraziamento per essere tornato a casa sano e salvo. Le esequie si terranno oggi, sabato 2 giugno, alle ore 15 in Duomo.

di Giancarlo Di Ludovico