Pesaro, 11 ottobre 2012 - Il futuro a Pesaro è gia realtà. Il villaggio di ‘case passive’ progettate vicino al Foglia, nei pressi di Villa Fastiggi, è già stato completato nelle strutture in legno e sono in fase di realizzazione il cappotto termico esterno e gli impianti interni. Proprio in questi giorni, nella prima abitazione si è passati alle finiture: isolamento acustico e rivestimento con pannelli di fibrogesso per le pareti.

Entro la primavera alcune famiglie potrebbero già abitarle. Si tratta di case superisolate, confortevoli e salutari, che sfruttano le energie rinnovabili per sfamare la propria richiesta di energia e hanno impianti che consumano meno di un ferro da stiro.

Le ‘case passive’ infatti, sono edifici in grado di raggiungere l’autonomia energetica (che di questi tempi è un vero lusso), e in cui il bisogno di calore è così ridotto che si può fare a meno del tradizionale sistema di riscaldamento. Tant’è che il complesso non è allacciato alla rete del gas. L’ex assessore all’Urbanistica Pieri, che le aveva visitate prima di lasciare l’incarico, le ha definite “l’edilizia del futuro, la strada maestra da seguire”.

Pratiche urbanistiche talmente valide, che il progetto è stato presentato come esemplare al Festival della Felicità dell’anno scorso ed illstrato quest’anno all’Energy Days. Le prime case passive si sono sviluppate in nord Europa, soprattutto in Germania e Svezia, ma a proporle a Pesaro è stata una cooperativa creata da 8 giovani famiglie (“Cercandocasa”), che guidate dalla coppia degli architetti Signorotti e Sotte, hanno realizzato a Villa Fastiggi un intero condominio di 23 abitazioni.


“Siamo tutte famiglie che da tempo cercavano casa a Pesaro — spiega l’architetto Giulia Sotte, presidente e fondatrice della cooperativa — e avevamo idee ben chiare: il massimo comfort abitativo e la minima spesa per la gestione della casa. Per questo, dopo aver trovato il lotto giusto, abbiamo creato una cooperativa per realizzare il nostro villaggio dei sogni. Ogni casetta è arrivata con un camion, è tutto abete finlandese proveniente dall’Austria. Per il montaggio di ogni casa (in media 130 metri commerciali) ci vuole un giorno e mezzo. L’operazione più complessa è il fissaggio della ferramenta, che vista la rigida normativa antisismica, è la fase decisiva. Queste case, sicuramente non cadono”.

Il progetto prevede 23 unità immobiliari, di cui 8 destinate ai proprietari del terreno, 9 alle famiglie della cooperativa e le restanti 6 sono state messe in vendita. Si tratta di circa 1800 m² occupati da case e circondati da 1,2 ettari di parco giardino, con cortile interno in cui è previsto un parco giochi, con tanto di rete wifi, ma anche spazi comuni, parcheggi interrati, giardini e anche preziosissimi orti.

“L’edificio – riprende Giulia Sotte — avrà un consumo di energia inferiore a 15 kWh/m² annuo per il riscaldamento, altrettanti per il raffrescamento, e 42 Kwh/m² annuo per tutte le utenze e la produzione d’acqua calda sanitaria. Per il riscaldamento invernale, il risparmio energetico è del 90% rispetto ad un edificio tradizionale, e dell’80% rispetto a una moderna casa conforme ai più avanzati regolamenti europei. Una “passivhaus” per riscaldare un appartamento di 100 m² in 1 anno usa un equivalente di 150 litri di gasolio, ossia 2 pieni dell’automobile”. E ancora: “Abbiamo calcolato che con una casa standard (anni ’70) di 100 mq, si consumano in un anno 1.620 euro. In un’analoga casa passiva se ne spendono 270. In 30 anni il risparmio potrebbe essere di circa 40.500 euro solo per il riscaldamento..”.

Francesca Pedini