Urbino, 13 novembre 2012 - L'Università degli studi di Urbino, dedicata a Carlo Bo, è stata definitivamente statalizzata: lo ha annunciato oggi al sindaco e a tutte le autorità accademiche ed alla stampa il magnifico rettore Stefano Pivato.

«Ho ricevuto da poco la comunicazione del ministero. E' un traguardo importante dopo un cammino durato cinque anni e a 507 anni dalla fondazione dell'ateneo» ha detto Pivato.

La notizia è stata accolta con un lungo applauso. Sullo sfondo scorrevano le immagini di due articoli de il Sole 24 Ore: uno, del 2011, in cui l'ateneo veniva descritto come il più indebitato d'Italia; l'altro, recente, in cui Urbino è al 21° posto fra gli atenei virtuosi.

Al traguardo della statalizzazione si è arrivati «con il risanamento dei conti, arrestando l'emorragia di iscritti e modificando i parametri dell'indebitamento: da un bilancio con un passivo di 50 milioni di euro si e' passati a un attivo di 600 mila euro nell'ultimo bilancio» ha spiegato il rettore.

«Finalmente potremo ripartire con i concorsi per il personale docente e tecnico amministrativo, anche se la crisi impone una ripartenza al rallentatore. Non avremo maggiori finanziamenti, ma potremo spendere i denari che abbiamo risparmiato negli ultimi anni», ha concluso.

«Non è stato facile rispettare tutte le tappe per arrivare alla statalizzazione - ha proseguito il rettore - . Se non l'avessimo conseguita, saremmo andati verso una "riorganizzazione più funzionale mediante trasferimento ad altre Università" spiegava il ministero».

Il sindaco di Urbino Franco Corbucci ha parlato di un risultato «non scontato, per il quale hanno lavorato tutte le istituzioni locali, consapevoli del patrimonio che l'università rappresenta per questo territorio».