@BORDERO:OTTAVIANI-LARA @#@Urbino, 15 novembre 2012 - «La nostra lingua peggiora ogni giorno di più: all'estero è vilipesa, da noi ha una sorta di servitù volontaria in cui si privilegiano le parole inglesi»: Andrea Camilleri, lo scrittore siciliano 87enne, padre del celeberrimo commissario Montalbano, ha incentrato la sua lectio magistralis da neo dottore dell'Università degli Studi Urbino, tutta sulla lingua italiana e le sue sfortune moderne, dovute alle contaminazioni dall'inglese, permesse dai politici, per primo dal presidente del Consiglio Monti e dall'Europa che sta facendo soccombere l'Italiano.

Per l'inaugurazione del 507° anno accademico, la "Carlo Bo" ha voluto conferire la Laurea Honoris Causa in Lingue per la didattica, l'editoria, l'impresa nell'Augna magna dell'Area Scientifico didattica Paolo Volponi, satura di pubblico, come anche l'Aula magna di Economia dove era stato allestito un maxischermo.

Il Rettore Stefano Pivato ha ricordato che la cerimonia ha un carattere «inedito» e «avviene a pochi giorni dall'avvenuta statalizzazione, un traguardo importante dopo un cammino anni e a 507 anni dalla fondazione, grazie alla quale possiamo anche tornare ad assumere». «Ricevere una laurea ad honorem da un'Università che ha una tradizione di cultura così alta è francamente gratificante», ha detto Camilleri.

L'attrice Monica Guerritore, che ha ricevuto il Sigillo dell'Università, ha interpretato alcuni brani scelti da "Il re di Girgenti", romanzo storico di Camilleri pubblicato dall'editore Sellerio nel 2001: il momento finale, pieno di erotismo, ha fatto sobbalzare la platea, ma si è concluso con un'immagine di grande sentimento che ha poi quietato gli animi di docenti, studenti, amministratori, politici, autorità militari ed anche religiose.

di Lara Ottaviani