Pesaro, 10 aprile 2013 - Hanno arrestato Riccardo Agostini, 55 anni, di Urbino. ex vicequestore di Pesaro e fino a qualche mese fa avvocato (ora radiato) con studio a Cattolica. L’accusa è di concorso nel riciclaggio di denaro della camorra.

E’ stato ammanettato ieri mattina alle 5 nella sua casa di Pesaro su ordine della Dda di Napoli e rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi. Domani verrà probabilmente interrogato. I magistrati napoletani che indagano sul flusso di denaro investito dalla camorra a San Marino, Rimini e Pesaro, lo accusano di aver dato "pareri legali" a vari personaggi coinvolti nell’inchiesta per occultare al meglio il denaro della camorra, facendo anche in modo di intestare a prestanomi legati sempre ai clan una Ferrari Scaglietti del valore di 300mila euro intestata alla Fincapital di San Marino e poi girata a sodali degli Schiavone di Casal di Principe oltre a lavorare per far intestare a prestanomi del clan cinque villette costruite a Montelicciano di Monte Grimano Terme.

Nelle intercettazioni depositate dalla Procura di Napoli che ha chiuso le indagini con l’emissione di circa 40 ordinanze di custodia cautelari tra cui un notaio di San Marino, l’ex avvocato Agostini appare molto attivo nello sbrigare le incombenze chi deve riscuotere soldi, oppure pagare, o anche intestare beni senza tralasciare di indicare al clan dei nuovi affari da agguantare al volo, come il progetto di costruzione di un mega parcheggio a Gabicce mare da settecento posti auto, e anche un centro commerciale. Insomma un affare solo da acchiappare versando un milione e mezzo. Lo propone come una ghiottoneria agli emissari del gruppo ma si sente dire di no.

Oltre ad Agostini, sono stati arrestati Francesco Agostinelli. 48 anni, originario di Urbino ma residente a Fano, accusato di riciclaggio ma anche di detenzione e di spaccio di droga oltre alla detenzione di armi. Arrestata anche la moglie, Giorgia Serafini, 37 anni, accusata di aver aiutato a nascondere la pistola. Arrestato anche Roberto Pierucci, 44 anni, di Fossombrone, agente generale della assicurazione Toro a San Marino, ritenuto capace di 'lavare' titoli di credito in mano al clan in cambio di soldi in contanti, e infine Roberto Gianmattei, 64 anni di Fano (ai domiciliari), ritenuto un tuttofare di Agostinelli, sempre pronto a trasportare la banda nella tratta Pesaro-San Marino e viceversa.

Alla base dell’operazione investigativa, ci sono le dichiarazioni di collaboratori di giustizia i quali si sono rivolti alla procura di Napoli e di Bologna per raccontare le attività criminali della banda ma anche le estorsioni e le minacce subìte. Nelle quattrocento pagine di ordinanza cautelare, i magistrati napoletani ripercorrono le vari fasi dell’attività criminale fino al punto di evidenziare che l’avvocato Agostini (al tempo dei fatti era iscritto al foro di Rimini) non si limitava a fornire consigli legali (per i quali non avrebbe rischiato niente) ma a fare in modo che sparissero beni legati al clan.

In particolare è stato Agostinelli a 'trascinarlo' nel gruppo affidandogli pratiche per l’intestazione di cinque villette costruite a Montelicciano oltre a far sparire una Ferrari intestata alla Fincapital di San Marino che faceva capo al notaio Livio Baciocchi. Secondo gli inquirenti, la banda (che non risponde di associazione a delinquere ma reimpiego di denaro di provenienza illecita con metodo mafioso) avrebbe convertito 5 milioni di euro della camorra (dei «Casalesi» in primis) in quote della Fincapital per poi riottenere quei soldi in case e Ferrari. Secondo gli inquirenti, l’avvocato Agostini era perfettamente consapevole di avere a che fare con emissari dei casalesi.
 

Sono stati sequestrati beni per due milioni di euro, scoperto un traffico di droga importante a Riccione all’interno del bar Tintarella di luna cafè ma anche a Pesaro, nella vecchia sede della Magnolia costruzioni in via Barignani intestata ad Agostinelli tenendo conto del fatto che l’inchiesta arriva a considerare eventi avvenuti fino al febbraio 2011. Quelli successivi, fanno parte di una seconda inchiesta. Tutta da scoprire.

Roberto Damiani