Pesaro, 5 ottobre 2013 - 'Coworking Pesaro', non soltanto per lavorare insieme "risparmiando e ottimizzando le risorse - osserva Cristiano Andreani, fondatore con altri professionisti del primo Centro di Coworking (guarda le foto) a Pesaro in via dei Pioppi 12 - , ma anche per sviluppare progetti migliori grazie ad una rete di relazioni capace di arricchire i punti di vista di ognuno".

Detto fatto. Sul piano pratico: "il primo servizio che una rete di questo genere può dare è certamente quello dell'abbattimento dei costi fissi - osserva Martino Massalini, titolare con Lorenzo Sorace della software house Cherry Marry Lab, tra i coworker fondatori - . In pratica chi pensa di avere un progetto valido da lanciare sul mercato, ma non dispone dei capitali per reggere i costi di gestione di un'attività che ancora deve nascere" ora può farlo contando sul fatto che per affittare uno spazio in coworking "gli bastano - continua Andreani - 180 euro al mese: avrà una scrivania, in ambiente climatizzato, con internet e stampante. E non solo: attorno a sé potrà contare su una rete di professionisti specializzati da cui apprendere o con cui sviluppare progetti". Nessun investimento che rende le start up roba per ricchi.

Ecco perché l'idea di aprire un centro del genere è venuta infatti ad un gruppo di creativi pesaresi come Cristiano Andreani, titolare insieme ad Emanuele Barduagni dell'agenzia di comunicazione The Garage creative studio; Martino Massalini e Lorenzo Sorace di Cherry Marry lab e al videomaker Paolo Del Prete. Insomma un nuovo sistema di lavorare che ha attirato molta curiosità. Per l'inaugurazione della sede pesarese dell'83esimo nodo del network Coworking, fondato da Massimo Carraro titolare dell'agenzia di comunicazione Monkey business, in 51 città d'Italia, ieri si sono ritrovati molti professionisti di settore (creativi tra cui grafici, designer, webmaster, stilisti) ma anche amministratori pubblici.

Il clima informale, "in sintonia con un sistema che punta a produrre valore aggiunto attraverso la cooperazione di talenti" ha visto il presidente della Provincia Matteo Ricci, seduto su un tavolino da salotto e un altro paio di assessori comunali tra cui il vicesindaco Belloni e Andrea Biancani seduti su delle sedie sistemate in cerchio ad intervenire in quella che a vederla da fuori sembrava più una riunione tra amici che un convegno di presentazione su un fenomeno giunto in Italia molti anni dopo l'esploit avuto in tutto il mondo anglosassone.

Coetaneo dei coworker fondatori e sensibile alle potenzialità della comunicazione tramite social network, Matteo Ricci ha illustrato quali potrebbero essere le risorse dell'agenda digitale europea che potrebbero sostenere la cultura del coworking, per poi raccontare un aneddoto interessante. "L'anno del nevone il profilo Facebook del sindaco di Pesaro venne inondato in poche ore da duemila richieste di amicizia: erano gli studenti delle scuole superiori che volevano sapere, nel modo più immediato possibile, se per via della complicazione climatica, il giorno dopo le scuole sarebbero rimaste chiuse". Tanto che l'ordinanza venne pubblicata immediatamente su Fb.

"Ormai non si può più ovviare ad un certo tipo di approccio di cui il coworking, quale network di professionalità, creatività e relazioni è certamente specchio. A ben guardare sarebbe un modello di sviluppo da portare nella pubblica amministrazione, dove per ovvi motivi di impostazione culturale legata a metodi storici duri da modificare, regna la rigidità degli schemi e la competizione tra enti. Una dinamica che spesso produce sovrapposizioni, straticazioni, incomunicabilità tra enti. La cultura del social network, adattata a certe funzioni potrebbe giovare e svecchiare la mentalità dell'apparato. Anche per questo farò il possibile per un amministratore per agevolare e viluppare i progetti di coworking".

Solidea Vitali Rosati